Percorsi terapeutici per bimbi con autismo, il centro di Nicotera apre le porte a nuovi piccoli utenti
Un significativo passo in avanti per migliorare la qualità di vita e le relazioni con gli altri e il mondo esterno. La soddisfazione dell’Angsa e del Forum del terzo settore nell’attesa che i servizi di neuropsichiatria infantile vengano estesi anche a Pizzo e Serra
Tra le difficoltà che maggiormente si trovano ad affrontare le famiglie del comprensorio vibonese, prima alle prese con l’iter per la diagnosi presso centri accreditati extra regione e dopo per il trattamento dell’autismo, rientrano le lunghe liste d’attesa per l’accesso ai percorsi terapeutici e alla presa in carico, nonché gli ostacoli per veder realizzare per i loro figli e familiari “il progetto individuale di vita”. Un piccolo ma significativo traguardo è stato raggiunto nelle scorse ore. Al Centro clinico per il Trattamento dei disturbi dello spettro autismo di Nicotera, infatti, la cooperativa “Batticinque”, appaltante del servizio, ha effettuato le prime valutazioni dei nuovi piccoli utenti presi in carico dalla Neuropsichiatria dell’Azienda sanitaria di Vibo Valentia, la cui richiesta da parte delle famiglie era pervenuta grazie all’avviso pubblico per erogazione di prestazioni afferenti il Metodo Aba presso il Centro di Nicotera, a favore di utenti minori (0 – 18) affetti da asd residenti nel territorio dell’Asp Vibo” pubblicato nel maggio scorso sul sito dell’Azienda sanitaria, dal Distretto unico provinciale. «Si tratta di un avviso pubblico – sottolinea Mary Naso, presidente dell’Associazione nazionale genitori persone con autismo – che l’Angsa ha richiesto e sollecitato per molti mesi, grazie al quale si è potuto accogliere i genitori e soprattutto i piccoli utenti che a breve inizieranno i trattamenti di tipo cognitivo comportamentale Aba». L’obiettivo del trattamento di un bambino autistico basati sui principi dell’Aba, appunto, è quello di migliorare la sua qualità di vita e le relazioni con gli altri e il mondo esterno.
Il servizio a Nicotera
Per il sodalizio si tratta di un obiettivo di non poco conto. In particolare viene rimarcato «il valore del servizio pubblico perseguito con costanza a conclusione del primo “Progetto autismo” della neuropsichiatria dell’Asp di Vibo Valentia presso la sede di Pizzo, che dal 2007 ad oggi ha preso in carico oltre 100 bambini e ragazzi». La presidente Naso evidenzia: «Oggi altri 10/12 bambini si aggiungono al servizio svolto presso il centro di Nicotera e vedranno riconosciuto il loro diritto alla cura per come sancito dall’ art 60 dei Lea (Dpcm/2017) e dalle conseguenti linee di indirizzo dell’Istituto superiore della sanità, confermato dalla sentenza di Stato 8708 del 2023».
La referente Angsa aggiunge: «La “Conferenza dei servizi” tenutasi il 19 marzo scorso a seguito della sollecitazione dell’Associazione, prevede l’avvio di una nuova programmazione condivisa di tipo multidisciplinare tra l’Azienda sanitaria provinciale Du, gli Ambiti territoriali sociali e il terzo settore, affinché il servizio sia allargato a tutto il territorio vibonese, replicando l’esperienza del centro attivo di Nicotera sia a Pizzo che a Serra San Bruno. Si è convenuto inoltre anche di stilare un Protocollo d’Intesa unico tra l’Azienda sanitaria e i tre Ats di Vibo, Spilinga e Serra San Bruno rivedendo e attualizzando il protocollo già esistente tra Asp e Ats 1 di Vibo Valentia. Da ciò – chiosa la Naso – le famiglie con bambini e ragazzi con disturbi dello spettro autistico, avranno la possibilità, essendoci le condizioni, di richiedere, con l’eventuale supporto degli Enti del terzo settore specializzati, il Progetto individuale di vita per come prescritto dalla legge (numero 328/2000 e dalla Legge regionale 23/2003). In questo modo «ogni persona con disabilità, attraverso la presa in carico socio sanitaria precoce, potrà ricevere quanto necessario ad essere integrata ed inclusa, oltre che nel proprio contesto familiare, anche in quello civile», conclude.
I bisogni delle persone con disabilità
Sull’argomento è intervenuto anche Pino Conocchiella, portavoce del Forum Terzo settore: «In questi giorni, finalmente si parla quotidianamente dei diritti sociosanitari delle persone con disabilità e in special modo di quelle con disturbi dello spettro autistico. Attraverso la sollecitazione dell’Angsa provinciale, socia dello stesso, ha portato il Forum del Terzo settore della provincia di Vibo Valentia, come parte sociale riconosciuta, a farsi ulteriore carico della problematica richiedendo una gestione condivisa con i tre Ambiti sociali e l’Azienda sanitaria provinciale Distretto unico. Dopo un incontro con i rappresentanti dell’Ats Vibo 1, in merito ai ritardi della stesura dei progetti di vita richiesti dalle famiglie dei ragazzi con disabilità e la conseguente mancanza di presa in carico con la predefinizione di un budget sociosanitario integrato, con le gravi conseguenze in merito alla crescita dell’autonomia e il livello d’inserimento nella vita sociale, si è riusciti a partecipare alla Conferenza dei servizi indetta dal Du Asp di Vibo Valentia. La richiesta di partecipazione del Forum al tavolo – specifica – è stato accolto e condiviso dal commissario Battistini, a cui si deve dare atto di una lungimiranza e azione di governance della sanità vibonese, mai vista nei commissari che lo hanno proceduto».
Neuropsichiatria infantile a Pizzo e Serra
Questo primo tavolo d’incontro del Forum «in rappresentanza dei soci e aderenti, in materia di risposte dovute dalle istituzioni ai disabili presenti in provincia, con i rappresentanti Du dell’Asp e dei tre Ats è una pietra miliare per potenziare i servizi sociosanitari di tutto il territorio provinciale con l’obiettivo principe della prossimità. L’Asp ci ha consegnato un progetto, che va nella direzione auspicata, non ancora operativo perché ci si deve rincontrare per condividerlo. Con questo progetto si dovrebbe allargare i servizi sanitari di neuropsichiatria infantile già esistenti nella sede di Nicotera, per i ragazzi con disturbo dello spettro autistico, anche a Pizzo e a Serra San Bruno, con la possibilità di poter prendere in carico fino a 90 ragazzi. Il Forum pur ritenendo non sufficienti i posti programmati, lontani dai bisogni reali, condivide l’obiettivo che verrà meglio qualificato in un tavolo della Conferenza dei servizi, che in questi giorni doveva essere convocato e divenire permanente. Spesso l’azione personale e non coordinata mette in difficoltà gli Ats e l’Asp a dare risposte generali e diffuse partendo dalla base dei servizi sociali, progetti di vita individuale, e sanitari per quanto previsto dai lea, popolando il budget di salute per ogni persona con disabilità. Le istituzioni soffrono la burocrazia in materia, hanno scarse risorse umane disponibili, ma sono disponibili ad affrontare le problematiche ataviche sotto la guida del commissario Battistini». Da parte del Forum assicurato massimo impegno anche nel «mettere in dialogo le pubbliche amministrazioni per semplificare e razionalizzare i procedimenti che prevedono il rilascio dei servizi integrati. Una sola condizione ci guida nella nostra azione di rappresentanza del terzo settore – chiosa Conocchiella – esigere i diritti generali per chi vive veramente stati di fragilità sociosanitari e dare voce a chi per tempo, cultura o perchè analfabeta nelle tecnologie e uso dei social, non l’ha».
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