Mileto, entra nel vivo la festa in onore di Maria Santissima della Cattolica
Oggi l’arrivo della reliquia di don Mottola, domani la deposizione delle vesti dei bimbi battezzati durante il Covid davanti all’urna di San Fortunato
Entrano nel vivo, a Mileto, i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Cattolica, quest’anno ancora più ricchi di contenuti. In serata nella cittadina normanna giungerà la reliquia itinerante del Beato Francesco Mottola. L’accoglienza da parte dei fedeli è prevista alle 17.30 nella piazza antistante la basilica cattedrale. Subito dopo la spoglia del fondatore della famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore sarà portata in corteo nel vicino santuario mariano della Cattolica. Qui vi rimarrà fino alle 22 circa, prima di fare ritorno, insieme all’antica effigie della Vergine Maria, nella chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. Tra i momenti più significativi dell’evento religioso bisognerà sicuramente annoverare anche la cerimonia di benedizione del campanile della Cattolica, in programma domenica 7 aprile alle 17. L’elemento architettonico è stato di recente consolidato e restaurato a cura del Segretariato regionale del Ministero della Cultura.
Mezz’ora dopo i fedeli presenti potranno assistere a un atto di profondo significato e di forte impatto emotivo. Nello specifico, alla presenza del vescovo Attilio Nostro tutti i bambini battezzati dopo il Covid, partendo dal santuario mariano, giungeranno in processione nella basilica cattedrale e deporranno la vestina bianca indossata nel giorno del loro battesimo davanti all’urna di San Fortunato Martire. I festeggiamenti vedranno anche quest’anno la partecipazione di centinaia di fedeli, provenienti anche dai comuni limitrofi. Del resto, sul territorio il culto alla Madonna della Cattolica ha origini antiche, risalenti all’epoca bizantina, allorquando nella regione furono costruite tre chiese con questo titolo, a Reggio Calabria, Stilo e, appunto, Mileto. L’attuale edificio sacro è stato edificato alla fine del 1700, all’indomani del terremoto che ha raso al suolo l’antica città, nell’anno mille elevata da Ruggero I d’Altavilla a capitale della propria contea normanna. La sua elevazione a santuario mariano risale, invece, al Giubileo del 2000, voluta dell’allora vescovo Domenico Tarcisio Cortese.
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