lunedì,Dicembre 2 2024

Via Parodi, la strada più lunga di Vibo Marina lasciata nell’abbandono

I problemi più evidenti: area di servizio abbandonata da oltre dieci anni, mancanza di marciapiedi, strozzamento dei fossi, assenza di una rotatoria, vegetazione spontanea e abbandono dell’area ex cementificio

Via Parodi, la strada più lunga di Vibo Marina lasciata nell’abbandono
Via Parodi a Vibo Marina e nel riquadro la stazione di servizio dismessa
la perdita in via Parodi

Con i suoi 2,2 chilometri di lunghezza è la via principale di Vibo Marina e forse anche la più importante, essendosi lungo di essa impiantati, nel tempo, i principali esercizi commerciali e sulla quale insistono le scuole, l’edificio di culto, gli uffici della delegazione comunale, la caserma dei carabinieri, il campo di calcio. Il nome dell’importante arteria urbana non venne messo a caso, anzi costituisce uno dei pochi esempi in cui il nome di una via, attribuito dalla toponomastica comunale, contiene una stretta relazione con la storia del territorio di riferimento. Leopoldo Delfino Parodi, poi diventato senatore del Regno ed appartenente all’alta borghesia piemontese, fu uno dei protagonisti dello sviluppo industriale italiano e nel 1937, dopo essere divenuto presidente della società “Calce e cementi di Segni”, aprì, nel programma di industrializzazione del Meridione, nuovi impianti per la produzione di cemento, tra cui quello di Vibo Marina grazie alla vicinanza del porto e della ferrovia. Il viale senatore Parodi taglia praticamente in due il centro abitato di Vibo Marina ed è uno dei tratti urbani della ex Statale 522 Pizzo-Tropea, interessata, in particolare nel periodo estivo, da un elevato flusso veicolare.

resti della torre Saracena

L’importante arteria versa attualmente in stato di deplorevole degrado mentre per la sua importanza meriterebbe di essere riqualificata e abbellita, resa sicura e funzionale per i pedoni e per le auto nonché maggiormente vivibile e dignitosa come viale commerciale. Esiste, invece, uno stato di carenza di sicurezza per i pedoni, essendo per lunghi tratti priva dei marciapiedi. Chi la percorre in direzione Pizzo incontra un’area degradata nei pressi dell’area dell’ex cementeria; poco più avanti scorre una grossa perdita, idrica o fognaria,  lungo la carreggiata  e, proseguendo, si  può “ammirare” sulla destra un’area di servizio dismessa da oltre dieci anni e attualmente in stato di completo abbandono e degrado, mentre potrebbe quantomeno essere utilizzata come parcheggio per gli utenti del mercato settimanale, costretti a sostare lungo la strada. Quasi di fronte alla stazione di servizio abbandonata s’intravede una torre d’avvistamento saracena semidistrutta, in quanto a suo tempo le ruspe non riuscirono a completare l’opera devastatrice di quella che era una struttura storica e dovettero fermarsi a metà lavoro lasciando ancora visibili, a perenne memoria, i segni dello scempio compiuto. Degrado e barriere anche intorno alla sede della delegazione comunale, con strozzamento del fosso sotto strada popolato da roditori, mentre completamente assenti sono le necessarie rotatorie, in special modo all’ingresso sud,  bivio per Bivona e viale Industrie, dove si sono verificati diversi incidenti, alcuni dei quali anche mortali. Una via sulla quale sarebbe opportuno intervenire con urgenza per renderla più dignitosa e accogliente anche al fine di costituire un invito a soffermarsi nel paese-porto.

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