Cibo, storia e identità: a Zungri tornano le giornate del pane con tappa anche alle grotte
L'associazione Asfalantea apre le porte di località Raìsina accogliendo turisti, studenti e anche tanti calabresi. Il progetto prevede pure visite al paese e all'Insediamento rupestre. La presidente Crudo: «Abbiamo prenotazioni fino a novembre»
L’obiettivo è quello di promuovere la cultura del territorio, le sue eccellenze storiche e conservare le tradizioni del passato per evitare che vadano perdute irrimediabilmente. Per questo motivo, l’associazione Asfalantea di Zungri continua a promuovere vari itinerari/eventi culturali ed enogastronomici alla scoperta dei valori e dei sapori di un tempo. Ai nastri di partenza le giornate esperienziali che apriranno i battenti dal 3 marzo fino al 27 ottobre 2024. Gli appuntamenti si tengono ogni domenica e ogni giovedì richiamando l’attenzione di gruppi turistici, scuole e anche membri di associazioni locali. Il sodalizio guidato dalla presidente Franca Crudo apre le porte in contrada Raìsina, sull’Altopiano del Poro: «Il percorso guidato – spiega – prende avvio dalla lavorazione del pane che viene eseguita dalle massaie secondo l’antico procedimento e con l’utilizzo di un lievito madre tramandato di famiglia in famiglia da più di 90 anni (quest’anno festeggia 94 anni). I partecipanti avranno l’occasione di prendere parte a tutte le fasi di lavorazione e di preparazione del pane». Un aspetto fondamentale dell’iniziativa e quello di incrementare la conoscenza del comprensorio anche attraverso la visita all’Insediamento rupestre delle grotte di Zungri: «I partecipanti – aggiunge – potranno osservare al di sotto dell’antico complesso, la suggestiva veduta panoramica della Vallata Malopera». Nell’area, come anticipato nelle scorse settimane, sono in corso studi per individuare ulteriori grotte e risultanza archeologiche finora rimaste nell’ombra. Gli aderenti all’iniziativa in più avranno modo di visitare il locale Museo della civiltà contadina ma anche il borgo di Zungri con le sue porte dipinte e la via dei proverbi e detti in vernacolo.
Le giornate esperienziali
- Arrivo ore 09:00 alla località Raìsina sede dell’Associazione Asfalantea;
- Dimostrazione formativa delle varie fasi della lavorazione del pane con la partecipazione dei visitatori;
- Ricca degustazione di prodotti tipici locali “a chilometri zero”;
- Escursioni:
a) Grotte Rupestri di Zungri (Città di Pietra) con relativo Museo della Civiltà Contadina;
b) Visita dei Portali, dipinti d’ artisti locali ubicati nel piccolo borgo storico; - Rientro alla località Raìsina assistendo all’infornata del pane con l’assaggio della “pitta” avanti forno;
- Banchetto “sapori alla contadina” “a chilometri zero”;
- Intrattenimenti accompagnati da canti, “cunti” (racconti) e balli autoctoni “a tarantella calabrisi”;
- Rientro previsto ore 15:00/15:30.
Ma non solo pane. L’associazione promuove anche iniziative legate alla realizzazione della salsa, del sapone fatto in casa, alla creazione di un orto: «Sono piccoli eventi formativi – spiega la presidente Crudo – che hanno risvegliato grande interesse. Iniziamo a marzo e abbiamo già prenotazioni fino a novembre. Un risultato straordinario per un paese che punta ad accogliere turisti anche nella bassa stagione». Presso località Raìsina vengono accolti «numerosi gruppi di studenti, stranieri e anche tanti calabresi e persone provenienti da Zungri e i paesi vicini. Inizialmente, quando siamo nati come associazione nel 2019, c’era un po’ di perplessità. Poi abbiamo dimostrato l’importanza del tutelare la nostra identità culturale e ora la comunità ci sostiene». Rispetto al passato, l’interesse turistico verso la città di pietra è cresciuto: «C’è maggiore attenzione alla nostra realtà e non possiamo che esserne orgogliosi. In più sta prendendo piede sempre più il turismo delle radici. Figli di emigrati che tornano nel paese d’origine per riscoprire il paese dove la loro storia familiare ha avuto origine. In tanti vengono a trovarci e poi ci confessano “Qui abbiamo ritrovato l’identità dei nostri bisnonni”. È questo non può che riempirci il cuore».
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