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Tonnara Bivona, Montesanti: «Impianto condizionamento di fianco alla loggia, scelta discutibile»

Lo storico critica la collocazione delle pompe di calore esposte alle intemperie e a possibili azioni di vandalismo: «Avranno vita breve»

Tonnara Bivona, Montesanti: «Impianto condizionamento di fianco alla loggia, scelta discutibile»
Le pompe di calore alla tonnara di Bivona
Antonio Montesanti

«Cosa ci fa un gruppo di pompe di calore, come in un pollaio malamente recintato, posizionato nell’area giochi per bambini, di fianco alla facciata della loggia?» Questa la domanda che Antonio Montesanti rivolge sul suo blog dopo aver constatato la presenza di un monoblocco, contenente ventole e compressori di un impianto di condizionamento, posizionato nella villetta dei giochi per bambini e “protetto” da due cespugli. «La collocazione del monoblocco contribuisce a chiudere alla vista la Loggia- osserva lo studioso e storico difensore della Tonnara- che, al contrario, dovrebbe essere oggetto di ammirazione e selfie turistici. Mi chiedo- prosegue Montesanti- quale professionista possa essere stato a ritenere che quello fosse il posto giusto per posizionare “il cuore” dell’impianto di condizionamento, dal lato del mare, esposto alla corrosione della salsedine e con il rischio che qualcuno ficchi un legnetto nelle ventole per porre in atto un prevedibile atto di vandalismo. Sicuramente è la scelta di quanti sono del tutto disinteressati al suo funzionamento e alla sua durata. È la scelta di chi pensa – Vabbé, mettiamolo lì, che poi se dura dura, tanto paga la Regione! . Montato nel posto sbagliato, in preda alle intemperie ed esposto al vandalismo, quel blocco avrà certamente vita breve”».

«E poi- si chiede ancora- per curiosità, dinanzi a questa scelta discutibilissima, mi domando se questa opera impiantistica, realizzata in questi giorni, risulta già inserita nelle certificazioni dello stato finale dei lavori e del collaudo, consegnato al Comune il 20 dicembre scorso. Credo che la Tonnara di Bivona- rimarca Montesanti- meriti maggiore accortezza perché, spesi i soldi di questo finanziamento, non c’è alcuna certezza che il MuPesMa ( o MuMaPes, ancora non si capisce), cioè il Museo del Mare e della Pesca abbia le risorse economiche necessarie per sostenersi». «Per cui- conclude Montesanti con una punta d’ironia- prima che i lavori finiti il 20 dicembre scorso finiscano entro marzo, è necessario che qualcuno provveda a rivedere questo poco opportuno posizionamento del monoblocco di ventole e compressori, collocato nella villetta dei giochi per bambini, “protetto” da due cespugli ed esposto al vandalismo, così da comprometterne la durata».

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