Porto Santa Venere, Pro loco Vibo Marina: «Brand identitario e storico per rilanciare il paese»
Attesa per la delibera della giunta comunale. Il sodalizio: «Il nome consente alla comunità di valorizzare le proprie tradizioni, religiosità, economia»
«Siamo certi che le promesse saranno mantenute e che nelle prossime sedute della Giunta comunale sarà deliberata l’approvazione del ripristino del bel nome di “Porto Santa Venere” alla frazione Marina». Lo sostiene la Pro loco di Vibo Marina che ha inteso ringraziare «l’Amministrazione comunale per questo importante e giusto riconoscimento alla laboriosa comunità costiera». Il sodalizio è infatti favorevole al cambio del nome «per tutti quei valori e possibili sviluppi economico-occupazionale più volte argomentati ed ancora ribaditi nel partecipato consiglio di amministrazione della Pro Loco tenutosi nella sede del servizio Iat in zona portuale». In base all’analisi dell’ente guidato dal presidente Enzo De Maria: «Il ripristino del nome è un contributo importante per rilanciare il territorio con il “brand Porto Santa Venere” composto da tre parole importanti e significative “Porto”- vita, lavoro, apertura- “Santa” -religiosità e tradizioni- “Venere” miti ed attrazione». Caratteristiche che possono «donare maggiore personalità ed immagine alla frazione costiera e all’intera Vibo. Un ruolo significativo nell’itinerario turistico “Costa degli Dei”, in grado di contribuire allo sviluppo economico-occupazionale di tutto il Comune e della provincia». Secondo la Pro loco, la variazione può contribuire ad alimentare «investimenti e progetti, essere spendibile nella comunicazione a livello nazionale e internazionale». Può essere utile «nella promozione del paese-porto nell’ambito delle varie Borse internazionali del turismo e della crocieristica». E in più «inquadra maggiormente identità e mission del territorio, i prodotti ed i servizi, il marketing sul turismo, le attrazioni e l’accoglienza».
Il sodalizio aggiunge: «Si tratta di un nome capace di identificare e valorizzare meglio il luogo nella sua dimensione più importante soprattutto per chi viene dal mare. Il porto è snodo di vie marittime e del commercio, di culture diverse ed integrazione (non una semplice marina o marinate)». In più promuove «la storia economica e sociale legata al grande scalo di “Porto Santa Venere”, progettato dai Borboni e dagli architetti della scuola del Vanvitelli, localizzato in posizione strategica per il controllo sul Tirreno meridionale -Stretto Messina ed Eolie, realizzato per scopi commerciali-militari- emergenza terremoti dopo l’Unità d’Italia (Festa posa in mare 4 dicembre 1865)». Un nome dunque identitario «da ridare alla comunità locale che ha l’esigenza di valorizzare la sua storia ed economia, religiosità e tradizioni, memoria e leggende; sintetizzare tutto in un nome pieno di significato che riprende anche antiche origini quali la baia di Santa Venere, la fonte di Santa Venere, la villa di Santa Venere, la Chiesa di Santa Venere, il mito di Venere». Ma anche “storico” «che ritroviamo nelle carte nautiche, nei documenti di alcune Istituzioni (Capitaneria di Porto, Scuole, Dogana, Servizi portuali, Autorità portuale, Stazioni ferroviarie…), negli archivi storici ed archeologici, nella letteratura, nel sito del comune». Un nome ancora adoperato «per denominare la banchina Porto Santa Venere (1865 –sotto ringhiera via M. Bianchi), la Tonnara Porto Santa Venere (1885 Adragni Callipo-via M. Bianchi), la Statua di Santa Venere (età romana -rudere marmoreo in aiuola adottata Pro Loco), la via Santa Venere (ingresso nord cittadina, il circolo velico Santa Venere, la rassegna annuale del Premio Porto Santa Venere (Pro Loco)».
La Pro loco inoltre rimarca: «È anche un nome mai abolito ufficialmente più che altro caduto in disuso e sostituito con Vibo Marina, talora da una indefinita “Marina” o “Marinate”, solo per consuetudine. Per come noto, quando il 23 febbraio 1927 è stato cambiato il nome del capoluogo comunale da Monteleone a Vibo Valentia, nessuna modifica è stata deliberata per le frazioni che hanno continuato quindi tutte ad avere il loro nome: Piscopio, Vena superiore-media e inferiore, Triparni, Longobardi, Bivona San Pietro, Porto Salvo, Porto Santa Venere. Non esiste del resto alcun atto municipale, né di altra Istituzione che abbia deliberato nel passato la sostituzione, per come indicano testimonianze e documenti». Non da ultimo, il ripristino del nome può essere realizzato con semplice iter amministrativo senza oneri economici a carico dell’ente «anche nell’ambito della revisione obbligatoria della toponomastica cittadina proprio di competenza della giunta comunale; utile anche al fine di normalizzare i nomi delle vie (vedi le tante omonimie) ed adeguare i nomi delle frazioni, proprio come ci si augura possa avvenire a breve per “Porto Santa Venere”».
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