Tropea, successo per il convegno “Architettura in terra cruda nel paesaggio dei casali”
Dall’evento promosso dal Rotary Club sono emersi spunti interessanti per puntare a valorizzare al meglio le residue “presenze” realizzate con tale tecnica
Sono emersi spunti interessanti dal convegno “Territorio, sostenibilità e turismo. Architettura in terra cruda nel paesaggio dei casali di Tropea”, organizzato dal Distretto 2102 del Rotary Club Calabria nel centro storico della perla della “Costa degli Dei”, all’interno di palazzo Santa Chiara. L’iniziativa si è avvalsa del patrocinio del Comune di Tropea, di “Bio Architettura” e degli Ordini degli ingegneri e degli architettidella provincia di Vibo Valentia. Dagli interventi e dal dibattito in sala è scaturita una sorta di mappa di un territorio, come quello del promontorio del Poro, ricco di storia e con un presente e un futuro impregnati di grandi potenzialità. Ad introdurre i lavori è stato, nell’occasione, il presidente del Rotary Club di Tropea, Filippo Laria, il quale ha rimarcato l’impegno del Distretto 2102 a favore dello sviluppo del territorio, in particolare negli ambiti della tutela ambientale e della conservazione del patrimonio storico-artistico e paesaggistico. Al suo intervento hanno fatto seguito i saluti del sindaco Giovanni Macrì, del consigliere dell’Ordine degli architetti, Carmen Corrado, e del vicepresidente dell’Ordine degli ingegneri, Teresa Mazzei.
Subito dopo, il convegno, moderato da Vittoria Saccà, è entrato nel vivo con le relazioni del professore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria Giuseppe Lonetti (Lettura operante del territorio tra natura e paesaggio), del docente di Storia dell’Architettura dell’Unical Rosario Chimirri (Costruire, vivere in crudo nella Calabria e nel mondo: passato e presente), dell’esperto in Scienze turistiche Antonio Varrà (Ecoturismo in terra cruda). Gli interventi degli esperti del settore hanno permesso di mettere in evidenza l’esigenza dell’operare sinergico tra i 24 casali presenti nell’hinterland di Tropea – territorio ricco di cultura, tradizioni, turismo e preziose testimonianze di architettura in terra cruda – e di valorizzare come merita tutte queste ricchezze, come del resto succede in Giappone, Marocco e in altre parti del mondo, dove si continuano a costruire alberghi, palazzi e piazze con questa vecchia tecnica ecosostenibile. Dal tavolo sono scaturiti anche i modi per ripristinare e ristrutturare nella maniera appropriata le vecchie abitazioni rurali esistenti sul promontorio del Poro, pur tenendo conto delle difficoltà burocratiche e dei vincoli paesaggistici e ambientali tutt’ora esistenti. Tra le potenzialità, quella di far sì che queste costruzioni assurgano, così come i trulli in Puglia, ad identità di quest’area dalla Calabria.