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Palazzo De Riso-Gagliardi a Vibo, ecco i lavori per riportare agli antichi splendori l’immobile – Foto

Il progetto mira a migliorare la fruibilità degli spazi e al contempo recuperare tele, arazzi, materiali d’arredo e anche i marmi che rendono il palazzo un piccolo "gioiello"

Palazzo De Riso-Gagliardi a Vibo, ecco i lavori per riportare agli antichi splendori l’immobile – Foto

Riportare l’immobile agli antichi splendori con interventi in grado di rispettare l’identità storica del palazzo. È l’intento alla base del progetto di riqualificazione di palazzo Gagliardi-De Riso sito in corso Umberto I a Vibo Valentia. Si punta a far diventare lo storico palazzo, dopo anni di abbandono, un polo culturale e di turismo sostenibile. L’elaborazione della proposta progettuale è stata curata nei minimi dettagli dall’architetto Enrico Pata. Il team vincitore del concorso di progettazione è invece composto anche dall’architetto Vincenzo de Nittis, dall’ingegnere Giampiero Di Primio, dal geologo Giuseppe Giannascoli e dal giovane architetto Guido Coniglio. Il costo stimato per restituire alla comunità il palazzo è di 5 milioni e 150mila euro.

Gli interventi in programma

Ma quali saranno gli interventi più incisivi? Come apparirà il palazzo una volta terminati i lavori? Come spiega l’architetto Pata: «Innanzitutto nel progetto si specifica che per garantire l’accessibilità e la migliore fruibilità a tutti i livelli del Palazzo si prevede l’inserimento, in prossimità degli accessi e in corrispondenza del solaio ammalorato da ricostruire, di un ascensore in acciaio e una nuova scala metallica di risalita, con sviluppo analogo e in sostituzione di quella fatiscente al piano del sottotetto». L’esterno dell’edificio non subirà stravolgimenti ma «si conserverà la percezione materica che gli conferisce l’aspetto attuale». Gli interventi riguarderanno l’eliminazione di erosioni e sporco con reintegrazioni tramite stuccatura (o consolidamento chimico).

Novità per quanto concerne l’area della corte dove «si collocherà una copertura in vetro per eliminare le cause del degrado di lapidei (termine che indica materiali come marmo, granito, travertino) e legno». Altro passaggio riguarda i solai: «Quelli originali in legno si trovano nell’ala più storicizzata. Gli altri, distrutti dall’incendio del 1901, sono ricostruiti in cemento armato e risultano in buono stato». Si procederà poi al rifacimento dei solai ammalorati e verrà realizzato un nuovo solaio a secco per il sottotetto. Prevista anche una nuova pavimentazione per gli impianti con la rimozione e la ricollocazione dei pavimenti più pregiati. Dove possibile si opererà il «restauro e la lucidatura degli antichi marmi e delle cementine». Il tutto rientra nella visione generale del progetto che mira a salvaguardare il più possibile gli elementi che negli anni hanno reso il palazzo un piccolo “gioiello”. In quest’ottica, le porte interne saranno restaurate, mentre verranno sostituite le finestre poiché risultate «prive di tenuta all’aria e disperdenti, come risultato da apposite indagini termografiche».

Saranno recuperati anche gli storici arazzi e i tendaggi. «Lo stato conservativo impone il restauro in loco attraverso depolveratura, aspirazione, vaporizzazione indiretta, con un consulto avuto da un restauratore con esperienza sugli arazzi del Quirinale». Per la carta da parati è prevista una pulitura a secco e il restauro delle parti danneggiate. Invece per gli affreschi e stucchi «il progetto prevede la messa in sicurezza delle tele sul soffitto in carta dipinta del piano nobile, realizzate nel 1903 da Carlo Righetto. Le tele, che si sono distaccate dal tavolato che presenta abbassamenti con conseguenti strappi, risultano insalubri e la soluzione si è basata sulla base del rilievo digitale delle dipinture a soffitto. Nel salone impero saranno consolidati e reintegrati gli stucchi in gesso e i tessili». Alcuni mobili come sedie e consolle sono stati invece già sottoposti a restauro, mentre altri saranno oggetto di recupero.

La divisione degli spazi

Al contempo, le funzionalità degli spazi sono state ulteriormente elaborate nel progetto per una maggiore attrattività. Palazzo De Riso-Gagliardi sarà anche dotato di una sala multimediale immersiva ed è prevista la piena fruibilità della corte interna con copertura a vetri e acciaio. Quindi la realizzazione della Galleria della scuola pittorica di Monteleone, l’allestimento di una Pinacoteca provinciale per ricollocare i quadri della Collezione De Riso (ad oggi a Soriano). Infine è prevista la “Gagliardi immesive experience” nella sala da pranzo, dove musiche e animazioni verranno proiettate sulle pareti e creeranno un’interattività a 360 gradi. In chiusura è prevista la creazione di un’area-museo come la sala “Enrico Gagliardi archeologo” (nipote del marchese omonimo) per l’esposizione dei reperti della collezione Gagliardi, custoditi attualmente nel Museo archeologico e, pertanto, non esposti al pubblico.

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