“Vibo forum della memoria”, gli studenti ricordano l’orrore dell’Olocausto
L’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Vibo Valentia e dalla Pro loco ha coinvolto gli allievi del liceo scientifico “Berto”, dell’istituto alberghiero “Gagliardi”, del liceo “Capialbi” e della scuola media “Murmura”
Il senso della memoria, il valore della testimonianza per far sì che la tragedia che ha riguardato un intero popolo non sia in futuro la tragedia di altri. Questi in sintesi i temi al centro del convegno “Vibo forum della memoria”, organizzato dall’amministrazione comunale in collaborazione con la Pro loco di Vibo Valentia che si è svolto presso la Biblioteca comunale. L’evento ha visto protagonisti le scuole di primo e di secondo grado del capoluogo. Presenti alla manifestazione gli allievi del liceo scientifico “Berto”, dell’istituto alberghiero “Gagliardi”, del Liceo “Capialbi” e della scuola media “Murmura”. A fare gli onori di casa l’assessore alla Cultura Giusy Fanelli. Dopo i saluti istituzionali del prefetto Paolo Giovanni Grieco, del questore Cristiano Tatarelli e del sindaco Maria Limardo, i quali in maniera concorde hanno sottolineato l’importanza della giornata della memoria e si sono rivolti ai tanti giovani presenti come «sentinelle della memoria» stessa gli studenti hanno presentato il proprio lavoro al pubblico in sala. Presente all’iniziativa il tenente colonnello Alessandro Corda in rappresentanza del Comando dell’Arma dei carabinieri di Vibo Valentia.
In particolare, gli allievi del “Berto” Andrea Ramondino e Maxim Koslov hanno avuto la possibilità di partecipare al progetto “Viaggio nei luoghi della memoria” finanziato dalla legge regionale 27/85 sul diritto allo studio e promosso dall’associazione di promozione sociale “Incontri-Intersezioni”. Resoconto dell’esperienza un video che gli allievi hanno condiviso con i presenti. «Durante questo viaggio siamo cresciuti tantissimo – hanno raccontato gli studenti – ci è sembrato di vivere in una dimensione di tempo arrestato in cui è stato cristallizzato un evento brutale. Vedere da vicino i luoghi in cui si sono compiti quegli atti orrendi offre una prospettiva molto diversa. Abbiamo potuto percepire le vite di molti giovani con la loro speranza che sono state cancellate. Corpi che erano idee. Progetti di vita». Gli alunni Benedetta Cozzolino e Ivan Calì hanno invece proiettato un cortometraggio sulla vita nel campo di concentramento di Terezin. «In quel luogo si è scelto di resistere – hanno riferito – invece di soccombere a chi voleva per loro la morte e l’oblio. I disegni dei bambini di Terezin hanno, infatti, sconfitto la dimenticanza e il buio e sono giunti fino a noi. Hanno sconfitto il tempo e vivono nella nostra memoria. Questo è il messaggio che questa esperienza ci ha lasciato: bisogna ricordare e fare in modo che il tempo non sbiadisca l’indignazione e l’orrore per questo dramma. La memoria, infatti, non è solo un deposito di ricordi, ma è la capacità di un individuo di conservare i fatti che non devono più ripetersi».
«Celebrare il giorno della memoria, oltre che essere una legge dello stato, è un imperativo etico – ha, dal canto suo, sottolineato il dirigente Scolastico del liceo scientifico “Giuseppe Berto” Licia Bevilacqua – La storia non è una mera sequenza di fatti e di date ma una ricostruzione etica indispensabile alla crescita dell’individuo per comprendere il presente e costruire il futuro». Particolarmente toccante nel corso dell’evento la testimonianza di Ettore Gad Scandiani, componente della comunità ebraica di Milano al quale la Pro loco di Vibo Valentia ha consegnato una targa commemorativa. Visibilmente commosso, Scandiani ha evidenziato come «nel secolo scorso il valore della giustizia sia stato sopraffatto dalla cattiveria degli uomini. Il senso delle cerimonie commemorative che in questi giorni hanno luogo sta proprio nel fatto di trasmettere la memoria come valore assoluto ed educare i giovani in questa direzione e nella prospettiva di un mondo cui il pericolo di eventi terribili come la shoah non debba mai più delinearsi». Va ricordato anche il messaggio trasmesso in video del vicepresidente dell’Ucei (Unione comunità ebraiche italiane) Giulio Disegni che ha rimarcato come «la vera sfida sia quella di trasmettere la memoria. L’Olocausto è un unicum nella storia. Ma quella memoria rischia continuamente di essere minacciata».
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