Mileto, il sindaco rivendica l’autonomia scolastica sulla scorta del Milleproroghe
In una lettera inviata alle autorità Giordano chiede che Mileto riottenga l’Istituto autonomo in base all’unità in più stabilita dal Decreto governativo
Le novità inserite dal Governo nazionale nel Decreto Milleproroghe in materia di dimensionamento scolastico hanno innescato una sorta di “guerra tra poveri” sul territorio provinciale di Vibo Valentia. Il documento sul tema dell’autonomia scolastica attribuisce al Vibonese, in base alla consistenza della popolazione studentesca, un’unità in più rispetto al piano precedentemente approvato. Da qui le proposte delle varie comunità che sono rimaste al momento prive di un Istituto comprensivo, di rivedere a loro favore la mappa. Tra queste, quella di Mileto guidata dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano, il quale insieme al capogruppo di maggioranza Domenico Pontoriero ha inviato un apposita lettera all’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Giusy Princi, al presidente della Provincia, Corrado L’Andolina, e a tutti i consiglieri di questo organismo territoriale, affinché, appunto, venga attribuita al locale Ic «una propria autonomia con accorpamenti di altri Istituti». La missiva è stata inoltrata per conoscenza anche al dirigente scolastico Antonello Scalamandrè. Tre le proposte presentate dal primo cittadino di Mileto per ottenere una propria autonomia scolastica. La prima è di aggregare al locale Istituto comprensivo la popolazione studentesca del Comune di San Calogero, la seconda di accorpare ad esso l’Ic di Cessaniti, la terza quello di Nicotera. Il tutto, partendo dal presupposto che uno dei punti delle linee guida regionali «è quello di considerare le esigenze di autonomie in quelle scuole maggiormente sovradimensionate a seguito delle operazioni dell’ultimo dimensionamento scolastico», come nel caso dell’Istituto comprensivo di Rombiolo «che consta di 1632 alunni, il più popoloso della provincia di Vibo Valentia».
Alla base della richiesta pure la considerazione che le linee guida diramate dall’assessore regionale al ramo recitano che il presidente della Provincia potrà rivedere il piano già approvato avendo anche cura di valutare, prioritariamente, le esigenze di autonomie di quelle scuole «con maggiori fattori di criticità». E Mileto è una di queste, essendo il territorio luogo di dispersione scolastica, «ove si sono verificati numerosi episodi delinquenziali gravi, che hanno coinvolto giovani in età scolare. Numerose altresì – annota al riguardo Giordano – le indagini della Dda di Catanzaro in relazione al fenomeno mafioso, che ha purtroppo visto protagoniste diverse famiglie del territorio, nelle quali, è risaputo, tanti sono i ragazzi e i giovani da tenere sotto controllo». Nella lettera vengono evidenziati anche altri fattori del tutto positivi che dovrebbero portare a far sì che Mileto abbia una propria autonomia scolastica. Ad esempio, le referenze che è il terzo Comune in ordine demografico della Provincia dopo Vibo Valentia e Pizzo, che è sede di diocesi con un grande passato di storia normanna, che è meta costante di fedeli presso la Villa della Gioia, ove è presente la grande opera di Natuzza Evolo, e, infine, che da sempre è stato centro di aggregazione dei comuni viciniori.
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