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La storia di Vibo e il futuro dei siti archeologici al centro del progetto del Liceo classico

I ragazzi, diretti dalla docente Maria Concetta Preta e dalla professoressa Laura Sardanelli, protagonisti di un percorso didattico lontano dai banchi. Analisi su vincoli archeologici e violazioni, sullo stato di semiabbandono di alcuni siti e palazzi storici della città

La storia di Vibo e il futuro dei siti archeologici al centro del progetto del Liceo classico

“Voci e volti della città” è un percorso didattico pluridisciplinare inserito nella progettazione annuale del liceo classico “Morelli” di Vibo Valentia. Le attività, coordinate dalla docente Maria Concetta Preta e dalla professoressa Laura Sardanelli, si sono concentrate sulla conoscenza diretta del territorio di appartenenza. Studio del passato ma al contempo analisi del presente, partendo dai reperti custoditi in città e allo stato dei siti. Le uscite hanno registrato entusiasmo crescente nei ragazzi. Un arricchimento formativo e umano lontano dai banchi. Ogni giornata ha focalizzato l’attenzione su un tema diverso. Con “Io e il territorio” «abbiamo effettuato un sopralluogo nei pressi del parco archeologico urbano dell’area Sant’Aloe e domus romana -ha specificato la docente Preta aggiungendo- la zona era coperta dalle sterpaglie». Qui si trovano bellissimi e suggestivi mosaici «in situazione di visibilità ma senza custodia. I cancelli erano divelti, lo stato generale è di semiabbandono». Quindi nell’area Scrimbia il gruppo ha avuto modo di osservare «i piloni di un palazzo che stava per sorgere sotto il cosiddetto villino Cordopatri, in area di interesse storico-culturale, per la presenza di una stipe votiva ellenica. L’appuntamento ha consentito una riflessione con i ragazzi su vincoli archeologici e violazioni».

Il decennio francese a Monteleone

Tra le tappe, anche l’area del Battistero tardo-antico: «Si è parlato dell’archeologia urbana di Vibo Valentia e la presenza di una stratigrafia archeologica molto fitta e consistente, anche a pochi metri dal suolo. I percorsi hanno permesso di conoscere direttamente il territorio vibonese nell’antichità». In questo itinerario alla scoperta delle origini, non poteva mancare la visita alle residenze murattiane del palazzo di Francia con un approfondimento sul decennio francese a Monteleone, capoluogo della Calabria Ulteriore: «I ragazzi hanno avuto modo anche di osservare la decadenza del palazzo Cordopatri insieme al portico esterno con l’arco riprogettato dall’ingegnere Raul Baratteri».

Archeologia e intelligenza artificiale

Spunti di riflessione, infine, sono stati offerti dalla giornata dedicata a “Archeologia e intelligenza artificiale”: «I ragazzi- ha rimarcato la professoressa Preta- dopo attenta osservazione dei reperti, soprattutto la statuaria, elaboreranno un prodotto digitale grazie all’IA e daranno vita ai personaggi greci e romani presenti al Museo». Gli studenti hanno espresso viva curiosità per i metodi alternativi di apprendimento: «La visita al Museo – ha commentato una studentessa – ci ha permesso un contatto diretto con opere originali, oggetti e reperti che possono contribuire a far nascere un sentimento di appartenenza verso il territorio in cui si vive».

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