Sistema Bibliotecario Vibonese: primo ente pubblico in Italia a prevedere il congedo mestruale
L'istituto culturale ha siglato lo scorso 12 dicembre l’accordo che formalizza questa previsione, rendendola operativa già dal 1 Gennaio 2024
In un contesto normativo rigido come quello italiano in cui non esiste ancora un quadro legislativo che regoli il congedo mestruale, il Sistema Bibliotecario Vibonese, ente pubblico non economico attualmente guidato dal Presidente Fabio Signoretta, ha deciso di introdurre, attraverso una contrattazione di secondo livello, il diritto al «congedo mestruale» per la propria dipendente. L’Ente, che opera sul territorio provinciale di Vibo Valentia nel settore della cultura, ha infatti siglato lo scorso 12 dicembre l’accordo che formalizza questa previsione, rendendola operativa già dal 1 Gennaio 2024. ll congedo mestruale non viene equiparato alle altre cause di impossibilità della prestazione lavorativa e la relativa indennità che spetta alla donna lavoratrice non può essere computata economicamente, né a fini retributivi né contributivi, all’indennità per malattia. Si tratta, infatti, di un permesso con diritto alla retribuzione piena al 100%. La previsione in contratto di questo diritto nasce dalla proposta del presidente del S.B.V. Fabio Signoretta, alla guida dell’ente dallo scorso Gennaio, e si concretizza grazie ad un lavoro sinergico con le parti in campo, ovvero con il Consulente del Lavoro Andrea Romeo, con la parte sindacale Cgil nella persona di Pinuccia Cosmano, con la dipendente e con il legale Fabio Brandi. Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell’ente intercomunale Fabio Signoretta che ha dichiarato che “dovrebbe trattarsi di un diritto tutelato per Legge, considerata la necessità di garantire le pari opportunità nella concretezza. Siamo però ben lieti di essere il primo Ente pubblico in Italia ad averlo assicurato da contratto, senza la necessità di fare alcun certificato medico e senza computarlo quale malattia. Verificheremo nel corso del 2024 quali ulteriori miglioramenti potranno essere apportati e concerteremo eventuali future modifiche con tutte le parti che hanno cooperato per rendere possibile questa piccola grande rivoluzione”.
Dal punto di vista tecnico e giuridico, il Consulente del lavoro Andrea Romeo ha tenuto a precisare che “si tratta di un nuovo permesso retribuito, pari ad un giorno mensile per un totale di dodici annuali, in aggiunta a quelli previsti dal CCNL applicato. Durante l’astensione dal lavoro per «congedo mestruale», alla lavoratrice sarà dovuta una paga pari al 100% della retribuzione giornaliera riproporzionata all’orario di lavoro svolto. Unico onere della dipendente è comunicare al datore di lavoro di voler usufruire del giorno di permesso retribuito mestruale prima dell’inizio della prestazione lavorativa”. Una posizione condivisa dalla rappresentante Cgil Pinuccia Cosmano che ha aggiunto “è un importante risultato per il nostro sindacato, ed è la prova che la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori deve essere perseguita fino in fondo. Questo accordo stipulato con il Sistema Bibliotecario Vibonese, voluto fortemente dal presidente Signoretta, mi rende soddisfatta come rappresentante sindacale, sia perché fatto in un territorio penalizzato dal punto di vista dell’occupazione come quello vibonese e sia perché rafforza la consapevolezza che le pratiche sane è possibile farle solo se si fa squadra”. Una misura che si candida a divenire un vero e proprio modello sperimentale per il 2024, con possibilità che venga replicato in altri contesti, considerato soprattutto che su questo tema vi sono rilevanti sviluppi in ambito internazionale. Da ultimo, il 16 febbraio 2023 il Parlamento spagnolo ha approvato in via definitiva la Legge organica per la tutela dei diritti sessuali e riproduttivi e la garanzia dell’interruzione volontaria della gravidanza, che tra i vari provvedimenti introduce anche un congedo di tre giorni, sovvenzionato dallo Stato, per chi soffre di dismenorrea, il termine che identifica la sofferenza causata dalle mestruazioni. La Spagna può essere considerato il primo Paese occidentale ad adottare il cosiddetto “congedo mestruale”, ma non è il primo in assoluto. In particolare, i paesi dell’Asia orientale (Cina, Corea del Sud, Giappone, Taiwan e Vietnam) hanno già previsto questa tutela. Ora toccherà agli attori presenti in Italia lavorare a 360 gradi per consentire che questa tutela contrattuale del Sistema Bibliotecario di Vibo Valentia non rappresenti solo un’eccezione.
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