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Dimensionamento scolastico, il sindaco di Mileto: «Le nostre proteste non sono servite»

Il nuovo piano aggrega le scuole locali all’Istituto comprensivo di San Costantino. Giordano in una lettera aperta: «Valuteremo con i nostri legali e se ci sarà qualche spiraglio lo percorreremo»

Dimensionamento scolastico, il sindaco di Mileto: «Le nostre proteste non sono servite»

Il Piano di dimensionamento scolastico licenziato dalla Provincia sta creando molteplici reazioni in tutto il Vibonese. A Mileto, ad esempio, il sindaco Salvatore Fortunato Giordano ha deciso di esprimere tutta la sua amarezza – visto l’accorpamento del locale Istituto comprensivo a quello di San Costantino Calabro – con una lettera aperta indirizzata alla cittadinanza e ad allievi, docenti e personale Ata. «Le nostre civili proteste portate anche nell’aula del Consiglio Provinciale di Vibo Valentia – afferma nella missiva – non sono servite. La Provincia ha licenziato un Piano che danneggia il territorio ma soprattutto Mileto. A cascata: norme nazionali, regionali e provinciali, che prevedono la riduzione delle dirigenze, elevando il numero di alunni per poterle mantenere (almeno 900), sono state applicate in maniera rigida, al solo scopo di risparmiare qualche milione di euro; ma ancor più  grave è stato l’adeguarsi supinamente a scelte ritenute sbagliate; nonché  la previsione che in caso di mancanza dei “numeri” gli istituti con meno alunni venissero aggregati a quelli vicini con più alunni; una riformulazione di alcune aggregazioni – aggiunge – solo per accontentare qualcuno; ammantando le stesse come scelte obbligate da norme superiori; determinano invece la sconfitta dei territori e con essa la sconfitta della politica». Il primo cittadino di Mileto si dice invece convinto che i territori avrebbero avuto bisogno «non di arroccamenti per salvaguardare singole egoistiche posizioni, bensì di una unica voce forte per rifiutare scelte che riducono il Vibonese alla Cenerentola della Calabria. Vieppiù, in un territorio dove l’azione contro le “forze del male” deve essere unitaria e deve partire, così  tutti dicono a parole, dalla scuola. Segnaliamo l’incoerenza delle politiche sulla scuola – rincara – da un lato milioni di euro per rafforzare le strutture murarie (Mileto non si è fatta sfuggire l’occasione e oltre ad aver provveduto a fare ristrutturazioni straordinarie su 4 plessi, ha ottenuto 6 milioni di euro con appalti già aggiudicati per costruire tre nuove scuole all’avanguardia); dall’altro per risparmiare pochi spiccioli si sfoltisce la già ridotta schiera di dirigenti, creando al contempo  frustrazione nelle varie comunità e depauperamento dei “presidi di legalità“».

Nella sua triste disamina Giordano volge poi uno sguardo al passato, in particolare alle scelte fatte, circa dieci anni fa, «di lasciare a tutti i costi solo l’Ic, rinunciando anche all’omnicomprensivo con la locale Ragioneria, e, soprattutto, di isolarsi dai paesi vicini». Decisioni che, unitamente alle attuali norme restrittive, «hanno fatto sì che Mileto non abbia oggi una sua dirigenza scolastica», anche se di fatto la cittadina normanna «l’ha persa già oltre sette anni fa, avendola solo in reggenza proprio per tali scelte. Oggi tutto ciò, unito al calo demografico, determina il definitivo accorpamento a San Costantino. A nulla è valso – sottolinea – far presente che Mileto rappresenta quattro paesi e vanta radici storiche normanne, una sede episcopale e la Villa della Gioia della Serva di Dio Natuzza Evolo, uniti alla necessità di non abbassare la guardia sul territorio e alla nostra civile protesta. Nulla di tutto ciò ha inteso ascoltare chi di dovere, trincerandosi dietro formule normative incomprensibili e inaccettabili. Adesso ritengo che saranno dolori anche per San Costantino, Francica, Ionadi e Filandari, visto che il loro dirigente, se prima si doveva dividere su 4 paesi, ora dovrà farlo su 8. Anche per questo ritengo che forse sarebbe stato meglio fare una lotta unitaria per chiedere più dirigenze per il Vibonese, magari facendo altre aggregazioni e garantendo una dirigenza anche a Mileto. Così  non è stato e ne prendiamo atto. Insieme ai nostri legali – conclude –valuteremo il da farsi e se ci sarà qualche spiraglio lo percorreremo, senza però esporre l’Ente ad azioni inutili e dannose. Per quanto ci riguarda continueremo a stare vicini alle istituzioni scolastiche,  convinti la scuola rappresenti un baluardo per di crescita civile e un presidio di legalità».

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