Sfigurata dall’ex racconta il suo dramma: a Vibo la testimonianza di Filomena Lamberti – Video
Gremita la sala di palazzo Gagliardi per l'evento promosso dall'amministrazione comunale di Vibo. Ospiti della seconda giornata il procuratore Falvo
Un racconto drammatico quello che Filomena Lamberti ripercorre davanti a centinaia di studenti che questa mattina hanno gremito la sala di Palazzo Gagliardi a Vibo Valentia. Era il 28 maggio del 2012, quando l’allora marito che non accettava la separazione le gettò addosso una bottiglia di acido sfigurandole il volto. Una storia racchiusa nel libro “Un’altra vita”. Non un romanzo, ma un libro verità e di denuncia, un libro corale, al quale hanno collaborato amiche e amici dell’associazione Spaziodonna-Linearosa di Salerno. «Quando un uomo è violento e possessivo non cambierà mai» ha raccontato Filomena. «Io ho sperato 30 anni che le cose potessero cambiare, ma non è stato così. Quando ho deciso di lasciarlo, mi ha sfigurato il volto con l’acido». Una donna coraggiosa che ha saputo trasformare il suo dolore in impegno sociale. Il suo appello è rivolto alle donne che ancora non hanno trovato il coraggio di denunciare. «Oggi – ammette Filomena – la mia vita è migliore nonostante le cicatrici che porto su tutto il corpo. Prima sopravvivevo, ora vivo. Ecco perché è meglio questa vita». La donna è stata ospite dell’evento promosso dall‘Amministrazione comunale di Vibo Valentia che ha organizzato una due giorni di sensibilizzazione sul fenomeno della violenza sulle donne. Questa mattina l’incontro con gli studenti delle scuole superiori del Vibonese. Ieri invece l’incontro con le autorità istituzionali. Dal sottosegretario al Ministero dell’Interno Wanda Ferro collegata in video conferenza, al consigliere regionale Michele Comito, fino alla vicepresidente della giunta regionale Giusi Princi che ha illustrato le azioni intraprese dalla Regione Calabria per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. «Dagli incentivi per le imprese che assumono donne, a quelli per finanziare le case rifugio».
A tal proposito il sindaco Maria Limardo ha annunciato la realizzazione a Vibo Valentia di due case di accoglienza per donne vittime di violenza che sorgeranno in altrettanti beni confiscati alla criminalità. Lo stesso primo cittadino ha ricordato il numero anti violenza e stalking, il 1522, uno sportello di ascolto e tutela attivo h24. L’evento moderato dalla giornalista di LaC Tv Rossella Galati è proseguito stamattina. Presenti, tra gli altri, il questore Cristiano Tatarelli, il prefetto Paolo Giovanni Grieco, i comandanti provinciali della Guardia di Finanza e dei Carabinieri e il procuratore Camilllo Falvo che ha parlato della resistenza culturale che ancora oggi impedisce alle donne di denunciare: «Abbiamo una legislazione all’avanguardia, ma dobbiamo insegnare ai ragazzi il rispetto per le donne. La repressione da sola non basta, il problema è culturale», ha concluso il procuratore capo di Vibo Valentia. Da qui l’invito della stessa Lamberti che ha invitato i giovani ad amare e a rispettare il prossimo.
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