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Caria, successo per il convegno del Rotary sulle strade dell’olio in Calabria – Video

L’incontro ha messo di fronte vari esperti del settore, concordi sull’esigenza di fare rete e di riunire le produzioni sotto un unico marchio Igp Calabria

Caria, successo per il convegno del Rotary sulle strade dell’olio in Calabria – Video

Ha registrato un grande interesse il convegno “La Valorizzazione del territorio e dei prodotti locali”, organizzato dal Rotary club di Tropea nel castello Galluppi di Caria. Al centro del dibattito la produzione di olio nella provincia di Vibo Valentia e in Calabria e le modalità e le prerogative per fare di questo prezioso alimento un volano di sviluppo per l’intero settore agroalimentare. A presiedere l’incontro il presidente del Rotary di Tropea Filippo Laria, il quale, dopo aver introdotto il tema, gli ospiti e i relatori della serata, ha nell’occasione ricordato le origini familiari strettamente legate alla produzione di olio, visto che il papà era proprietario di due frantoi nella zona.

Il convegno, moderato dal segretario del Rotary Giuseppe Purita, dopo i saluti del sindaco di Drapia, Alessandro Porcelli, dell’assistente governatore rotariano del Distretto 2102, Francesca Catuogno, e del direttore del complesso museale del castello, Emilio Minasi, ha previsto gli interventi di diversi esperti di settore. Ad “aprire le danze” è stato il presidente dell’Elaioteca regionale della Calabria, Rocco Zappia, il quale ha rivendicato la storia millenaria degli uliveti in Calabria, «valorizzati già dagli antichi greci», e si è soffermato sull’importanza delle modalità di estrazione delle olive. «In Italia – ha sottolineato – ci sono circa 1500 varietà di olii, di cui 500 nel meridione. Purtroppo ci ritroviamo costretti a fare i conti con la forte concorrenza di altri paesi produttori di olio. Per questo è importante il ruolo della ricerca. In Calabria si deve parlare di tante olivicolture se si vuole valorizzare il territorio, mentre per ridurre i costi c’è sempre più bisogno di utilizzare nuovi metodi di produzione, tanti quante sono le strade dell’ olio». Tra i relatori, anche il presidente del “Gal-Terre Vibonesi”, Vitaliano Papillo, il quale, dal canto suo, dopo aver rimarcato la necessità di fare rete e di andare in un’unica direzione per raggiungere risultati importanti, ha illustrato gli obiettivi della società consortile, «braccio sul territorio della Regione. Cuore della nostra progettazione – ha spiegato in una sala affollata – è il marchio territoriale di qualità, non il solito loghino vuoto da mettere in vetrina, ma al contrario uno strumento importante che serva al territorio vibonese e alla Calabria».

A seguire, l’intervento del professore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Marco Poiana, a sua volta soffermatosi sulle caratteristiche e le qualità dell’olio di oliva, «influenzate dal territorio. Ogni varietà di ulivo – ha spiegato al riguardo – si comporta in modo diverso a secondo dell’ambiente in cui si trova, sia a livello di acidi grassi e sia di molecole attive presenti nell’olio». Lo stesso ha poi sottolineato l’esigenza di meccanizzare la raccolta delle olive per abbattere i costi di produzione. Al convegno è intervenuto anche Rosario Franco,  esperto in analisi sensoriale che, nell’occasione, ha illustrato ai presenti le tipologie di analisi chimica e le tecniche sensoriali e organolettiche utili a determinare la qualità dell’olio extravergine di oliva. Le conclusioni sono state tratte dal direttore generale del settore Agricoltura della Regione Calabria, Giacomo Giovinazzo.

«In questo momento – ha affermato – si sta costruendo un modello che metta al centro la tradizione. Abbiamo la fortuna di essere vicini a Tropea, e ciò ci può permettere di avvicinare il mondo al nostro territorio e ai nostri prodotti. Il tutto, però, deve avvenire inserito in un distretto. Non possiamo immaginare l’agricoltura senza parlare d’imprenditoria. Ad oggi si sono persi tantissimi soldi e tantissimi treni, da qui l’esigenza di ascoltare i territori prima di indire nuovi bandi. La coltura dell’olio – ha concluso – rappresenta la Calabria, fermo restando che risulta impellente riunire le varie produzioni sotto un unico marchio Igp. Il modello agroalimentare deve superare il campanilismo, anche perché l’olio rappresenta la filiera più strutturata presente in Calabria». Al termine del convegno tutti i presenti hanno potuto degustare dei prodotti tipici e dell’olio evo provenienti dall’area del Vibonese. Nel corso della serata è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo delle vittime della guerra in Palestina.

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