Mileto, alunni in sciopero contro la soppressione dell’Istituto comprensivo
In massa si sono rifiutati di varcare i cancelli e sono scesi in piazza per chiedere la revisione della bozza del Piano di dimensionamento scolastico
Scuole off limits nella giornata di oggi a Mileto. Alla base della decisione degli alunni di non varcare i cancelli e di far sì che le serrande rimanessero abbassate, il futuro accorpamento del locale Istituto comprensivo a quello di San Costantino Calabro, così come previsto nella nuova bozza del Piano di dimensionamento scolastico. La scelta di sospendere le lezioni e di indire la giornata di sciopero è stata presa nel corso di una riunione che, con a capo il presidente del consiglio d’istituto Sergio Crupi, nella serata di ieri ha visto a confronto rappresentanti di classe e genitori degli alunni. Lo sciopero di oggi sarà seguito, domani, dall’invio di una delegazione presso la sede dell’amministrazione provinciale di Vibo Valentia, con l’intento dichiarato di incontrare il presidente Corrado L’Andolina, al fine di trovare una soluzione adeguata affinché il piano venga ridiscusso e la soppressione dell’istituto comprensivo di Mileto scongiurata.
Nei giorni scorsi, sulla nuova bozza di documento forti critiche erano state espresse dallo stesso sindaco della cittadina normanna, Salvatore Fortunato Giordano, il quale domani si recherà a palazzo ex Enel per discutere la questione con i vertici provinciali insieme alla rappresentanza territoriale. In particolare, l’attuale inquilino di palazzo dei normanni si è detto nelle scorse ore dispiaciuto e amareggiato di constatare «che la legge fredda dei numeri venga accolta supinamente dalla politica, senza che vi sia la possibilità di andare oltre, di trovare soluzioni migliorative che non siano semplicemente apposizione di timbri notarili su numeri asettici». Lo stesso, dopo essersi anche chiesto polemicamente a cosa serve impegnarsi a fornire istituti ristrutturati e innovativi «se poi arrivano dall’alto questi ostacoli alla formazione e allo sviluppo dell’organizzazione scolastica», si è infine rivolto all’amministrazione provinciale e al governo regionale al fine «di rivedere il tutto ed insistere affinché le dirigenze vengano assolutamente aumentate, trovando soluzioni adeguate alle varie esigenze di territori come Mileto». Concetti ribaditi anche oggi davanti alla scuola media, di fronte agli alunni in sciopero «che sentono forte questa decisione che mette in crisi la nostra scuola. Chi di dovere ascolti – ha chiosato – visto che non si può risparmiare sulla scuola. Ne va di mezzo un punto costante di riferimento per la crescita dei ragazzi e per le loro famiglie».
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