Vibo, Cricenti (Codacons) interviene sullo stato dell’acqua
Il responsabile provinciale chiede si faccia chiarezza e si ridetermini il canone
Il Codacons ritiene doveroso “sottoporre alla lente di ingrandimento degli utenti e delle istituzioni ciò che sta accadendo tra Triparni, Longobardi, Bivona a Vibo Valentia. Dai primi di settembre, prevalentemente grazie a un post su Facebook, la cittadinanza ha scoperto che l’acqua dei propri rubinetti in piena estate era contaminata. Una scia di notizie stampa, poi, che assicuravano la consegna di casse d’acqua che però, ad esempio a Bivona, non hanno avuto riscontro nella realtà. Nessuna cassa di acqua in piazza, nessuna spontanea consegna al domicilio dei fragili e bisognosi”. A denunciarlo è Claudio Cricenti, responsabile provinciale del Codacons. “Eppure basterebbe prendere l’elenco degli utenti che pagano il canone per scoprire in queste tre località dove assicurare tali servizi – ha aggiunto -. la storia racconta che migliaia di cittadini oggi sono senz’acqua e senza informazioni. Il paziente anziano che starà facendo? Il disabile come vedrà puliti i propri presidi? Le famiglie con disabili o anziani come faranno? Chi ha necessità di farsi una doccia al giorno, lavarsi i denti e le mani e non ha a disposizione qualcuno che dimenticandoci della privacy e della riservatezza oltre che dell’intimità possa buttare addosso una cassa d’acqua, che fa?”
“Città di Serie D, cittadini di serie D – dichiara ancora Cricenti – E’ colpa di qualcuno? della Politica? dell’ amministrazione? O forse degli impianti? Il Codacons non si preoccupa delle colpe ma chiede fatti perchè non è con i rimpalli di competenze che si risolve un così assurdo disservizio. Perchè non si danno informazioni ai cittadini? – domanda ancora -. Forse si vuole ignorare che non tutti i cittadini possono osservare il divieto di uso di acqua ai fini umani? Basta apporre un divieto per evitare malattie? Non è facile per un single, figuriamoci per una coppia vivere in una città senza lavarsi e senza poter lavare i piatti, ma pensiamo ancora una volta a chi ha un disabile e un fragile a casa. Beh, chi lo ha o lo è in questa condizione lo sa di che si sta parlando e chi non risolve il problema gravemente lo ignora”. Cricenti conclude: “E del cittadino che in questi giorni paga il canone idrico? E’ il male minore ma pur sempre un male e una beffa. Il Codacons chiede che si faccia chiarezza che si informino i cittadini giornalmente sullo stato dell’acqua e si ridetermini il canone, ma per la questione sanitaria e vitale non si accettano più rinvii o reiterati problemi di questo tipo”.
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