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Piano di dimensionamento scolastico: nove sindaci del Vibonese contro la bozza della Provincia

La preoccupazione è per lo smembramento del polo didattico di Vallelonga. I primi cittadini dei Comuni di Brognaturo, Capistrano, Monterosso Calabro, Pizzoni, Vazzano, San Nicola da Crissa, Simbario, Vallelonga e Spadola, hanno redatto un documento per manifestare il loro disappunto e chiedere l'immediata revoca della proposta

Piano di dimensionamento scolastico: nove sindaci del Vibonese contro la bozza della Provincia

L‘ipotesi di bozza per il dimensionamento scolastico nel Vibonese – che deve rispondere a direttive regionali e nazionali – discussa dalla Provincia con le sigle sindacali, continua a essere al centro del dibattito pubblico soprattutto nelle Serre e nella valle dell’Angitola da dove, nove sindaci, hanno puntato il dito contro la bozza per la definizione della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024/2025 – 2026/2027, che comporterebbe lo smembramento del polo didattico – Istituto Comprensivo di Vallelonga. Pertanto, i primi cittadini dei Comuni di Vallelonga, Brognaturo, Capistrano, Monterosso Calabro, Pizzoni, Vazzano, San Nicola da Crissa, Simbario e Spadola, hanno redatto un documento congiunto per manifestare il loro disappunto. “Il piano di dimensionamento della rete scolastica di cui alle linee-guida regionali per la definizione della stessa e la programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024/2025 – 2026/2027, motivato dalla “presunta”- e tutt’altro che veritiera nei fatti “ottimizzazione dell’assetto organizzativo della rete scolastica e dell’offerta formativa” – costituisce motivo di forti allarmismi da parte dei soggetti, in primis le famiglie, a vario titolo interessati dal rischio di smembramento dell’attuale assetto organizzativo del polo didattico di Vallelonga, impegnato costantemente nell’erogazione di servizi formativi, efficienti e di primaria qualità, offerti presso le scuole di Brognaturo, Capistrano, Monterosso Calabro, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Spadola, Vallelonga e Vazzano”.

“Queste amministrazioni intendono, e devono – per obbligo istituzionale oltre che sociale, hanno proseguito i sindaci – farsi portavoce nelle opportune sedi istituzionali dei gravi danni sociali che ne deriverebbero qualora tale progetto andasse a compimento. La riorganizzazione della rete scolastica la cui reale finalità è quella di razionalizzare la spesa pubblica regionale nel settore dell’istruzione, a danno dei principali stakeholders della comunità scolastica, famiglie e studenti già oltremodo penalizzati in quanto residenti in aree periferiche caratterizzate da condizioni di particolare isolamento e colpite da un crescente decremento demografico e spopolamento. Un piano che, depauperando i territori dei presidi didattico-educativi, non solo non garantisce il diritto allo studio ma non consente di arginare il diffondersi di una mentalità criminale, minando la fiducia di tutto il personale scolastico che promuove da dieci anni la cultura della legalità. Tale polo didattico è unanimemente riconosciuto quale centro di eccellenza formativa nei territori delle preserre e dell’angitolano, oggi, presidio di cultura e legalità delle comunità locali, le cui istanze sono troppo spesso tenute ai margini da talune istituzioni sovracomunali per via di chi li rappresenta, spesso poco attenti alle reali esigenze della popolazione, nelle attività di pianificazione di servizi pubblici essenziali come quello formativo. Obbligare studenti, in taluni casi particolarmente fragili, a gravosi spostamenti quotidiani significa, innanzitutto, stravolgere la vita di intere famiglie che, nel migliore dei casi, andranno incontro a notevoli disagi organizzativi ed economici. Inoltre, appaiono indiscutibili i riflessi sulla qualità dell’offerta formativa che verrebbe gravemente pregiudicata dalle difficoltà logistiche a cui bambine e bambini sarebbero costantemente sottoposti per la frequenza delle lezioni”. La conclusione dei primi cittadini: “Si chiede con forza, pertanto, l’immediata revoca della proposta di dimensionamento della rete scolastica e la programmazione dell’offerta formativa per il triennio 2024/2025 – 2026/2027, elaborata dall’Amministrazione Provinciale senza un confronto ed una interlocuzione con i diretti interessati, e la salvaguardia dell’IC di Vallelonga nel suo attuale assetto, consolidato dal punto di vista didattico-educativo e scolastico dal 2013. In qualità di sindaci dei Comuni di Brognaturo, Capistrano, Monterosso Calabro, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Spadola, Vallelonga e Vazzano riteniamo indispensabile preservare la qualità e l’eccellenza di tale polo scolastico che, nell’attuale configurazione, ha dato prova di efficacia nell’erogazione di un servizio, quale l’Istruzione Pubblica, di preminente rilevanza sociale e culturale. Si invita, infine, anche in considerazione del numero di studenti frequentanti pari a 766 unità a voler valutare un eventuale accorpamento di plessi scolastici viciniori afferenti a comuni limitrofi a cui sarebbe garantita continuità didattica e logistica”. Nei prossimi giorni sono previsti alcuni incontri tra il presidente della Provincia Corrado L’Andolina e i sindaci del Vibonese, per discutere sul Piano del dimensionamento scolastico e valutare le migliori soluzioni possibili.

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