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Link, Gratteri a Vibo Marina: «Non rassegnatevi a tollerare alcun sopruso» – Video

La legalità come scelta, la lotta alla ‘Ndrangheta, il riscatto attraverso lo studio. Tanti i temi affrontati dal procuratore nell’ambito dell’evento promosso dal network LaC: «Ognuno sarà giudicato dalla storia per i risultati e i fatti»

Link, Gratteri a Vibo Marina: «Non rassegnatevi a tollerare alcun sopruso» – Video
Il procuratore Gratteri

di Anna Foti
Il procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri tra gli ospiti di Link – Orgoglio e Pregiudizio, la serie di eventi del nostro network LaC per una nuova narrazione della Calabria. Ieri il secondo appuntamento di questo 2023 nella cornice dell’area portuale di Vibo Marina si è pregiato di un nuovo talk in cui a conversare con il direttore strategico Paola Bottero e il procuratore Gratteri ci sono stati anche il presidente del consorzio Goel Vincenzo Linarello e l’attore della serie di successo Mare Fuori, Nicolò Galasso. Tanti i temi affrontati con il filo conduttore della necessità indifferibile di scegliere da che parte stare, attraverso la testimonianza e l’impegno quotidiano. Una scelta che deve fare la politica programmando ed essendo capace di visione, che deve compiere il cittadino non piegandosi all’arroganza, raccontando, denunciando e rimboccandosi le maniche. Una scelta che deve essere sposata dal cinema affinché non racconti solo la violenza ma anche l’alternativa e che devono mettere in campo i giovani studiando e non rifugiandosi nell’alibi dei mediocri che solo i raccomandati vincono. «Le raccomandazioni ci sono sempre state e ci saranno sempre ma ci sono i posti per chi si impegna, per chi merita e per chi studia» – ha sottolineato con forza il procuratore capo di Catanzaro Gratteri, invitando i giovani a costruire un futuro di libertà.

Legalità come scelta

La legalità è dunque una scelta e come tale va coltivata con gli esempi e con i comportamenti. «Vincenzo Linarello è persona seria. È partito dal basso per avviare un progetto straordinario che non ha arricchito le sue tasche, perché povero era e povero è rimasto, ma che ha certamente arricchito il nostro territorio» – ha sottolineato ancora il procuratore Gratteri ribadendo che «ha dimostrato con i fatti come l’etica sia conveniente, affiancando e sostenendo migliaia di agricoltori nel percorso di superamento delle logiche della sudditanza all’arroganza mafiosa. In questo consiste la grandezza del suo progetto. Una rivoluzione che è stata la più grande risposta che si potesse dare alla ‘ndrangheta che si impone con la prepotenza. Chi crede di combattere la ‘ndrangheta senza occuparsi di cancelli e balconi abusivi non ha capito nulla. Lì dove ciò accade, senza le dovute risposte dello Stato, un anno dopo ci sarà un omicidio. Questi atti di micro arroganza costituiscono il preludio di altro e il segno di un contesto di illegalità che metterà in difficoltà le tante persone perbene che abitano lì accanto. Non potete immaginare che malessere esista. Quante persone siano vessate anche nella pubblica amministrazione. Io ne ricevo moltissime e questo è il segno di una comunità che non si vuole arrendere e che vuole parlare con il procuratore e con giudici. Noi ci siamo e siamo impegnati».

«Non ci possiamo fermare»

Quindi Gratteri ha parlato delle inchieste condotte in questi anni grazie allo straordinario impegno di investigatori e magistrati: «Dal 2016 ad oggi tante sono state le indagini e gli omicidi scoperti, grazie alla grande qualità degli investigatori.  Prima c’era un solo pm nella direzione distrettuale di Catanzaro. Dal 2018 ce ne sono quattro. Mediamente eseguiamo un’operazione a settimana. Non ci dobbiamo e non ci possiamo fermare. Non dobbiamo lasciare spazio e non dobbiamo neppure accontentarci di vedere meno arroganza in strada. Abbiamo a che fare con una ‘ndrangheta raffinata, in grado di riciclare milioni di euro e di accumulare bitcoin con il solo problema che questa moneta non è accettata dai cartelli colombiani che vogliono solo dollari ed euro, preferibilmente banconote da 500».

«Impegnatevi nel sociale»

«Abbiamo fatto condannare più di 2000 persone in sei anni con un lavoro sistematico ma abbiamo bisogno che gli spazi così liberati vengano adesso occupati dalle persone oneste. Impegnatevi nel sociale, andate negli ospedali a trovare gli anziani abbandonati dai figli, andate presso le comunità terapeutiche ad incontrare i tossicodipendenti. Impegnatevi in politica e contestate ciò che non va in modo democratico. Non rassegnatevi a tollerare alcun sopruso, il minimo che sia. Noi continueremo a lavorare. Anche io continuerò a lavorare anche se negli ultimi mesi ho registrato un’accelerazione degli attacchi nei miei confronti. Da decenni mangio pane e veleno. Sono allenato alle calunnie e alle diffamazioni. Per me, che ho imparato non compiere falli di reazione, la cosa importante è dare risposte concrete. Ognuno sarà giudicato dalla storia per i risultati e i fatti». Continua a leggere su LaCnews24.it

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