Parco giochi di Bivona, rubati i faretti installati da due esponenti del Pd
I dispositivi a energia solare erano stati acquistati dal consigliere comunale Stefano Soriano e dal segretario del circolo cittadino democrat, Francesco Colelli
Si erano preoccupati a rendere più fruibile, attraverso l’installazione di alcuni faretti, il parco giochi di Bivona, Stefano Soriano e Francesco Colelli, esponenti del Pd. Ma le luci accese sono durate ben poco. Qualcuno, infatti, ha mal pensato di asportarli durante le ore notturne i faretti a energia solare posizionati in vari punti dell’area giochi. Un gesto molto probabilmente perpetrato da gente che oltre a non avere il benché minimo rispetto delle cose altrui è scevra anche dalla minima sensibilità umana visto che quei dispositivi servivano per illuminare un piccolo parco giochi per consentire ai bimbi di trascorrere un po’ di tempo in allegria. Così, l’area è tornata al buio. Non ci sono davvero parole per commentare quanto avvenuto nelle scorse ore a Bivona e non può non creare profonda indignazione. Ma andiamo con ordine. Lo scorso weekend il consigliere comunale del Pd, Stefano Soriano e il segretario del circolo cittadino democrat, Francesco Colelli, dimostrando un ammirevole senso civico, si sono adoperati per acquistare tre lampioni ad energia solare e posizionarli su uno scivolo e su due alberi nel parco giochi della frazione costiera. “Non è tanto ma è meglio di niente, nella speranza che quest’amministrazione comunale prima o poi, si renda conto delle potenzialità turistiche di questo territorio e non lo utilizzi solo come serbatoio di voti”, avevano commentato. Ma neanche un giorno dopo l’amara sorpresa. Uno dei lampioni all’indomani dell’installazione era sparito. Il giorno dopo anche il secondo. La rabbia e l’amarezza sono stati i sentimenti che hanno pervaso i due esponenti del Pd: “Se i genitori avessero fatto il loro dovere questi incivili oggi non avrebbero rubato i lampioncini solari che avevamo sistemato nella villetta dei fichi di piazza Marinella”.
Soriano e Colelli hanno proseguito aggiungendo che “viviamo una società senza valori e stiamo a guardare senza reagire. Tutto ciò è preoccupante. I lampioncini li ricompreremo ma la ferita di questo gesto dovrebbe pesare su tutti noi ogni qualvolta non interveniamo con fermezza per spiegare ai nostri ragazzi i valori della società, il senso della comunità. Dobbiamo lottare contro l’ignoranza e insistere, perché Vibo merita molto di più di quattro sciacalletti di quartiere che continuano a rovinare e preferiscono privare di una gioia i bambini”. In effetti, di episodi simili, purtroppo, se ne sono verificati diversi fino ad oggi: piantine spezzate, aiuole devastate, così come le bici del bike sharing, prese di mira appena pochi giorni dopo la loro installazione. Gesti che testimoniano una mancanza di valori radicata in queste persone che pensano di restare impunite. Il processo di civilizzazione di un popolo è sempre complesso e richiede tempo e nella stragrande maggioranza dei casi si è concluso positivamente. Ci sono ancora delle sacche di ignoranza sulle quali bisogna intervenire. Anche per queste persone c’è speranza nonostante episodi come questo sembrerebbero far pensare il contrario.
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