giovedì,Novembre 28 2024

Carcere di Vibo, il Sappe interviene sulle gravi criticità nell’istituto

Donato Capace si rivolge al Dap, al prefetto, al direttore della casa circondariale e anche all'Asp per denunciare le "oggettive difficoltà" date soprattutto dalla carenza di personale

Carcere di Vibo, il Sappe interviene sulle gravi criticità nell’istituto
Il carcere di Vibo Valentia
Donato Capece

La situazione degli agenti della polizia penitenziaria del carcere di Vibo continua ad essere particolarmente grave. Nonostante i recenti appelli del Sappe, fino ad oggi nulla e cambiato, e adesso ad intervenire è il segretario generale Donato Capece che ha chiesto al Dap, al direttore del carcere vibonese, al prefetto, all’Asp, urgenti interventi al fine di incrementare la carenza di organico, di deflazionare la presenza di ristretti psichiatrici e/o riottosi e di ripristinare il servizio sanitario h24. “Ci è stato riferito che il personale in servizio presso la Casa circondariale di Vibo sta avendo delle oggettive difficoltà a gestire la popolazione detenuta ivi assegnata – esordisce il sindacalista – e questo pare sia causato, da un lato per via della presenza in istituto di un consistente numero di detenuti riottosi alle norme penitenziarie, i quali hanno finanche costretto il personale a ricorre più volte alle cure dei sanitari, e, dall’altro, per via della contestuale assegnazione in istituto di detenuti affetti da verosimili problemi psichiatrici”. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto il Sappe evidenzia che alcuni dei detenuti in questione sono ristretti nelle sezioni comuni insieme agli altri, “destabilizzando, il corretto svolgimento delle attività all’interno delle sezioni detentive, altri presso la sezione protetta promiscua istituita a partire dal 2020 e presso il reparto nuovi giunti; inoltre, il personale di polizia penitenziaria è vittima di continue aggressioni e deve affrontare le emergenze che si verificano perfino a mani nude. A ciò – rileva ancora Capece – si aggiunge la situazione lavorativa che si è determinata che mette a dura prova, anche dal punto di vista psicologico, il personale interessato che è privo di adeguato supporto”. Sottolineata poi la circostanza che il personale sanitario e gli specialisti per il trattamento di questi detenuti non “sono sufficienti e questa situazione contribuisce ad aggravare le condizioni lavorative degli agenti. Ormai, causa la carenza di medici, si è costretti ad organizzare le traduzioni verso il locale nosocomio anche per questioni che sarebbero risolvibili in loco. Infine, nell’Istituto di Vibo Valentia non è presente alcuna articolazione di tutela per la salute mentale e similari e non sono presenti specialisti in psichiatria, eccetto un medico che effettuata pochissimi accessi settimali/mensili, insufficienti in base al carico di detenuti psichiatrici da gestire”. Questa dunque la situazione denunciata dal Sappe che caratterizza l’istituto penitenziario di località Castelluccio e per sanare la quale Capece chiede “un deciso intervento incrementando la pianta organica del personale e, contestualmente, l’immediato trasferimento dei detenuti con grave disagio psichiatrico in apposite strutture, o quanto meno il loro relativo deflazionamento”. Altra richiesta riguarda l’allontanamento di quei detenuti che si sono responsabili di gravi episodi di aggressioni nei confronti del personale di polizia penitenziaria, come previsto dalle vigenti circolari dipartimentali in tal senso”. In ultimo, l’organizzazione sollecita l’attivazione di ogni utile iniziativa al fine di fare in modo che l’Asp potenzi il numero di personale medico, specialistico e infermieristico della struttura penitenziaria vibonese”.

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