Difficoltà disabili al porto di Tropea, continua il “botta e risposta” tra Valeri e Di Salvo
L'ex consigliere comunale che ha acceso i riflettori sulle difficoltà per i disabili ad accedere in barca, replica all'amministratore delegato della Società Porto di Tropea
Continua il “botta e risposta” tra l’ex consigliere comunale Nino Valeri e l’amministratore delegato della Società Porto di Tropea spa Aristide Di Salvo sulle difficoltà che hanno i residenti disabili possessori di barca ormeggiata al pontile mobile e non più al molo foraneo. Lo stesso Valeri, dopo la replica dell’Ad alle sue pubbliche denunce, continua a voler tenere alta l’attenzione sulla faccenda che, a suo dire, «non è assolutamente risolta». Valeri, punta il dito «su quello che ha dichiarato il signor Di Salvo» e specifica che: «Se avesse dimostrato attenzione nei confronti delle persone disabili, avrebbe tenuto conto della mia missiva che certifica l’impossibilità a camminare».
Sulla base di ciò, Valeri elenca tutta una serie di quesiti sui quali attende «opportune e concrete» risposte: «Perché mi è stata spostata la barca dal molo foraneo ai pontili galleggianti, senza tener conto della mia disabilità? Perché, dopo le mie pubbliche denunce d’impossibilità a percorrere in sicurezza una rampa troppo scoscesa, un pontile traballante ed in continua balia delle onde, per poter salire a bordo della mia barca mi ha fatto dono di una scaletta altrettanto instabile? Se avesse avuto l’opportuna attenzione che necessita un disabile, avrebbe dovuto ormeggiare la mia imbarcazione in un posto facilmente accessibile visto che nel porto ci sono ben 600 posti barca. La sensibilità verso i disabili – sottolinea Valeri – non è regalare una scaletta traballante per chiudere la questione in breve. Essere sensibili non è buttare un disabile su di un pontile galleggiante. Essere attenti e sensibili alle persone disabili, significa fare fatti concreti e non parole fumose soltanto. Io non ho visto niente di concreto. La scala che mi è stata donata dall’amministratore delegato Di Salvo non è altro che una grande offesa alla mia persona e a tutta la categoria portatore di handicap. La posso pure restituire al mittente con tanti ringraziamenti, magari potrebbe essere più utile ad altri. Le risposte bisogna darle in modo adeguato – ha in fine concluso Valeri -, senza aggirare gli ostacoli o arrampicarsi sugli specchi. Non si può costringere un disabile, il quale ha avuto da sempre una grande passione per in mare, a rimanere a casa perché determinate persone vogliono questo. Io intendo andare avanti a difesa dei diritti miei e di tutta la categoria».
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