Mileto, fervono i preparativi per commemorare la “Strage di Carasace”
Il triste fatto di sangue si verificò il 16 luglio del 1943 tra le campagne di Mileto. Durante la guerra 39 civili in fuga furono uccisi dagli aerei alleati
Mileto si prepara a commemorare i 39 civili morti il 16 luglio del 1943 nel corso della “Strage di Carasace”. Quest’anno, in modo ancora più degno e corposo. Oltre alla messa di suffragio delle 18.30, alla deposizione di una corona d’alloro davanti all’apposito monumento, eretto nel 1988 nella piazza antistante le chiesa di San Michele, e di un mazzo di fiori ai piedi della magnolia dell’ex ospedale civile, nel luogo in cui in quelle tragiche fasi furono deposti i corpi delle povere vittime, il cerimoniale si arricchirà nel 2023 di ulteriori significativi momenti. Il dettagliato programma allestito da amministrazione comunale e Accademia Milesia in collaborazione con la Pro Loco, infatti, per la giornata di domani prevede anche le inaugurazioni del murales, realizzato dal giovane artista miletese Fortunato Pedullà, e della mostra “Ricordando…”, la ricomposizione dell’insegna “Ospedale civile” che capeggiava all’ingresso dell’antico nosocomio cittadino, la testimonianza di una famiglia proveniente dall’Ucraina (attualmente ospitata nel locale centro Sai), un suggestivo intermezzo musicale con la proposizione di due brani che raccontano la strage di Carasace. Alle commemorazioni del 16 luglio interverranno, tra gli altri, il vescovo della Diocesi Attilio Nostro, il sindaco Salvatore Fortunato Giordano, il prefetto di Vibo Valentia Paolo Giovanni Grieco, il comandante provinciale dei carabinieri Luca Toti, il docente Francesco Calzone. L’episodio avvenuto nel 1943, del resto, rappresenta una delle pagine più tristi della storia cittadina, raccontata mirabilmente dai compianti studiosi Giuseppe Occhiato e Filippo Bartuli. Molte delle vittime, tra l’altro, furono donne e bambini. I 39 civili in fuga vennero crudelmente trucidati dalle bombe e dai colpi di mitra provenienti dagli aerei alleati, nel corso dell’ultimo scorcio della Seconda guerra mondiale. La vicenda ancora oggi presenta dei lati oscuri. Tuttavia, per il tributo di sangue versato in quell’occasione dai miletesi, la cittadina normanna ha ricevuto dallo Stato italiano la medaglia di bronzo al valore civile.
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