Viaggio dai boschi vibonesi alla pietra di Sant’Antonino: il nuovo percorso trekking di “Vivi Serra”
Nuovo itinerario promosso dall’associazione serrese che punta a promuovere luoghi poco conosciuti della Calabria tra cui il geosito di Davoli. Papasodaro: «Durante uno scavo sono state trovate mura e tombe risalenti al XVII secolo»
«L’obiettivo è quello di rivalutare, dare una giusta importanza a luoghi che hanno avuto un grande passato». Prosegue, supportata dai buoni numeri e alte partecipazioni alle iniziative proposte, l’attività dell’associazione “Vivi Serra San Bruno” guidata da Mario Papasodaro. Tra gli itinerari promossi per il periodo estivo, primeggia l’escursione dal titolo “Non solo macigni”. I dettagli del percorso, di difficoltà medio-alta, sono stati proprio evidenziati dal referente del sodalizio che mensilmente promuove escursioni sul territorio vibonese e fuori dai confini provinciali, partendo sempre dai boschi delle Serre: «Questa escursione naturalistica e storica sarà riservata alla leggendaria pietra di Sant’Antonino, un complesso gigantesco di pietra monolitica a circa 1100 metri sul livello del mare, nel territorio montano del comune di Davoli, nel Catanzarese. Il punto di ritrovo da cui muoveremo verso il geosito è sempre Serra San Bruno (bar Golden)».
Dai boschi delle Serre al geosito di Davoli
Il geosito sito in provincia di Catanzaro «rappresenta un luogo incredibilmente unico, ricco di storia e offre panorami mozzafiato», anticipa Papasodaro. Un ulteriore tassello che si aggiunge ai progetti portati avanti dall’associazione che intende proseguire il suo percorso di crescita puntando a far conoscere località non molto pubblicizzate, «siti storici e culturali in grado di raccontare in toto la bellezza selvaggia della terra calabrese». Da qui una forma di «cammino lento per consentire all’escursionista di immergersi nei contesti naturalisti e apprendere la storia dei luoghi». Quella di Davoli, come evidenziato dall’esponente di “Vivi Serra”, è un’area dove si sono concentrati studi e ricerche: «Durante uno scavo – ricorda Papasodaro- sono state trovate alcune mura e resti di tombe risalenti al XVII secolo». Raggiungere la pietra di Sant’Antonino, inoltre, «permette ai visitatori di osservare con lo sguardo tutto il panorama che abbraccia il golfo di Squillace».
La partecipazione ai percorsi di Vivi Serra
La partecipazione alle iniziative del sodalizio serrese, promosse in estate ma anche durante i periodi di bassa stagione, è crescente: «Le richieste da parte degli appassionati- afferma Papasodaro- si moltiplicano. Ma non solo. Tante attività commerciali ci contattano per diventare nostri sponsor e congratularsi. La capacità di raggruppare gruppi considerevoli di turisti, appassionati di trekking spinge l’economia locale. Le attività hanno il merito di far conoscere i luoghi del territorio e al contempo favorire lo sviluppo economico green». I risultati sono degni di nota: «In occasione dell’ultima escursione alle cascate del Marmarico, abbiamo registrato un incremento che non pensavamo, ci siamo trovati dinnanzi a gruppi di persone provenienti da Reggio Calabria, e da tutta la provincia di Vibo e Catanzaro. Basta scorrere i positivi commenti sui nostri canali social per comprendere la soddisfazione dei partecipanti». In tutto questo, non manca un velo di amarezza: «Ci vorrebbe più sinergia con enti e istituzioni. Siamo soli, senza nessuna spalla autorevole che ci può sorreggere a informare, proporre, spiegare tutto quello che la natura e la storia e i nostri artisti hanno fatto». L’appuntamento è per domenica 16 luglio, inizio 8.30. Maggiori info sulla pagina fb di “Vivi Serra”.
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