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Grotte Rombiolo, l’Archeoclub “Armos”: «Promuoviamo la nostra storia»

Dagli studi ai laboratori, il sodalizio punta a valorizzare le tradizioni locali e a recuperare la storia partendo dagli insediamenti rupestri. L’archeologa Marcella Sesil: «Si collocano lungo vallate parallele e avevano diverse funzioni»

Grotte Rombiolo, l’Archeoclub “Armos”: «Promuoviamo la nostra storia»

«L’obiettivo è sensibilizzare i cittadini, far capire che i beni archeologici sono preziosi e possono rappresentare un trampolino di lancio per il territorio, una possibilità di sviluppo sociale, culturale e turistico». Marcella Sesil, archeologa e socio fondatore dell’archeoclub “Armos” di Pernocari, comune di Rombiolo, spiega le ragioni alla base della creazione del sodalizio, nato ufficialmente nel novembre 2022 su iniziativa di un gruppo di studiosi e appassionati locali. Una realtà che punta fortemente alla valorizzazione delle tradizioni, della storia locale e dell’archeologia. E gli studi, fin dai primi passi della sezione territoriale, si concentrano attorno alle numerose cavità rupestri, la cui scoperta ha condotto alla fondazione di “Armos”: «È un termine che indica una fenditura, una fessura. Un modo per indicare le grotte. Alcune cavità erano conosciute perché site in località molto frequentate, come l’area della fontana di Pernocari. Di altre, molte altre, nessuno sapeva della loro esistenza poiché si trovano all’interno di terreni privati».

Lo studio delle grotte

Lo studio, tuttora in itinere, ha consentito di raccogliere dei primi rilevanti elementi: «Innanzitutto – evidenzia l’archeologa Marcella Sesil- la mappatura ha evidenziato che le grotte si collocano lungo sette vallate parallele e si classificano in maniera differente, alcune avevano uso abitativo, altre produttivo, altre ancora funerario. Tanti residenti del nostro territorio le considerano ricovero bellico. In realtà non furono realizzate per questa finalità ma vennero poi utilizzate anche per questo. Risalgono a epoca pre/protostorica ma avremo informazioni più precise con studi più approfonditi».

Le iniziative di “Armos”

Il gruppo “Armos”, benchè giovane, ha promosso nei giorni scorsi iniziative laboratoriali e visite guidate al Museo della civiltà contadina di Presinaci. Appuntamenti promossi in occasione delle Giornate europee dell’archeologia che hanno richiamato l’attenzione di oltre cento partecipanti, accompagnati dai genitori. Nella prima parte dell’iniziativa, i bimbi sono stati coinvolti in simulazioni di scavo, con i finti resti di un guerriero e di un focolare domestico. In altro momento è stata raccontata e illustrata l’arte dei vasai: «Ai piccoli ospiti- spiega l’archeologa Sesil – sono state spiegate le tecniche di lavorazione dell’argilla senza tornio. Tecniche usate per la realizzazione di oggetti di uso comune». Un ulteriore passaggio ha invece riguardato la pittura: «I bambini hanno riprodotto le incisioni rupestri per capire come si disegnava nella preistoria e protostoria». Registrato entusiasmo e curiosità da parte dei partecipanti.

Le tradizioni locali

In una seconda giornata, i piccoli sono stati accompagnati in un viaggio nelle tradizioni contadine attraverso la visita guidata nei locali che ospitano il locale polo museale: «Abbiamo osservato grazie ad una videoproduzione la coltivazione, lavorazione del grano, la produzione della farina e la realizzazione del pane e prodotti da forno. Poi la giornata è proseguita con la spiegazione degli attrezzi anticamente usati per l’agricoltura: «Ad arricchire l’appuntamento, la presenza di un gruppo di ragazzi del posto che si esibiscono con pepite e zampogne. Hanno spiegato ai partecipanti la loro storia, come sono stati realizzati». E non solo. Sono stati anche accolti anziani del paese, esperti dell’arte dell’intreccio: «Hanno fatto vedere come si realizzano le ceste, è stato davvero un bel momento formativo».  Un bilancio positivo che spinge il sodalizio a lavorare a future iniziative: «Non si tratta di iniziative isolate ma puntiamo a renderle fisse, di storicizzarle. Ulteriori progetti verranno pensati per un maggiore coinvolgimento dei bambini, ragazzi e delle famiglie», chiosa Sesil.

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