Soriano, commissariamento della Biblioteca Calabrese in vista e a rischio il finanziamento regionale
Vincenzo Bartone, socio fondatore dell'Istituto ha chiesto alle autorità competenti la nomina di un commissario ad hoc. Ecco i motivi della richiesta
“La sospensione del finanziamento regionale, la verifica da parte degli enti competenti su come sono stati spesi i contributi regionali dal 2013 ad oggi e la nomina di un commissario ad hoc per la redazione di un nuovo statuto secondo i criteri di legalità e trasparenza che lei disconosce, il controllo delle delibere e degli atti fatti dal 2013 ad oggi e l’elezione di un nuovo presidente e consiglio di amministrazione”. A chiedere alle Autorità competenti che sia commissariata la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro, è Vincenzo Bartone, socio fondatore dell’Istituto. “Viste le numerose denunce fatte già nel 2019 e inevase a tutt’oggi, – prosegue l’ex sindaco – ritenuto che l’Istituto sta operando in maniera illegittima in quanto, come già evidenziato nel tempo, dal 2013 non fanno parte del Consiglio di Amministrazione le Comunità Montane (decadute) e dal 2019 la Provincia di Vibo Valentia si è autosospesa da Socio Fondatore dell’Istituto; considerato, altresì, che l’Istituto della Biblioteca Calabrese non ha mai aggiornato lo Statuto e che quindi continuano a votare soggetti non più presenti fra i soci fondatori, vista anche la convocazione dell’assemblea dei soci del 24/05/23 avente in oggetto: Attività della Biblioteca 2022 e Approvazione del Bilancio 2021 – ha aggiunto – è oltremodo opportuno che chi di competenza faccia luce su quanto accade ed è accaduto nel prestigioso palazzo culturale di Soriano Calabro”.
“Per la prima volta in Italia un Istituto è retto in maniera personalistica ed egocentrica per cui “il
controllato è il controllore di se stesso” in quanto presidente e direttore sono la stessa persona cioè
Francesco Paolo Bartone (per dieci anni sindaco del Comune di Soriano Calabro). Dal 12 maggio scorso la Biblioteca Calabrese è stata chiusa al pubblico con ordinanza comunale e, sia in data 12 maggio che nei giorni 13 e 14 maggio la biblioteca è rimasta aperta con spostamento di materiale e in palese contrasto con l’ordinanza vigente, di cui sicuramente ne parleremo in seguito nelle sedi opportune e previste dalla legge”. Per Vincenzo Bartone è da ritenersi “illegittimo l’operato di Francesco Paolo Bartone dal 2013 ad oggi, compresa la sua elezione a presidente e direttore dell’Istituto Biblioteca Calabrese, nonché la redazione dello Statuto, fatto sempre da Francesco Paolo Bartone e da 4 amici al bar, senza interpellare gli enti pubblici fondatori, dimostrando così disprezzo verso le leggi, le norme e le Istituzioni”. Inoltre, il socio fondatore Vincenzo Bartone, evidenzia che “dal 2013 ad oggi sono stati erogati contributi da parte della Regione Calabria per circa 500mila euro – precisa – di cui il direttore e presidente deve dare conto. Il suo comportamento, presumibilmente illegittimo, del quale, sicuramente, un giorno dovrà rispondere alle autorità competenti, mette a repentaglio l’immagine della Biblioteca Calabrese e soprattutto della comunità sorianese”. Pertanto, il medico e già primo cittadino di Soriano Calabro, invita i rappresentanti degli enti pubblici (Regione, Comune, Università) a “verificare quanto esposto al fine di non essere complici di atti illegittimi” e chiede “la sospensione del finanziamento Regionale, la verifica da parte degli enti competenti su come sono stati spesi i contributi regionali dal 2013 ad oggi, la nomina di un commissario ad hoc per la redazione di un nuovo Statuto secondo i criteri di legalità e trasparenza che l’attuale direttore e presidente della Biblioteca disconosce, il controllo delle delibere e degli atti fatti dal 2013 ad oggi e l’elezione di un nuovo presidente e Consiglio di amministrazione”.
Dallo scorso 12 maggio la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro, punto di riferimento culturale per tutto il territorio regionale, è chiusa. I commissari straordinari del Comune, infatti, hanno demandato all’ufficio tecnico guidato dall’architetto Marco Vecchio il compito di verificare e approfondire lo stato dell’immobile che ospita il prestigioso patrimonio librario e, purtroppo, l’esito non è stato positivo. Gravi irregolarità riscontrate hanno infatti portato all’immediato provvedimento di inibizione dei locali per cui è stata vergata un’ordinanza di “chiusura ed inibizione immediata dell’accesso dei locali della Biblioteca denominata “Biblioteca Calabrese” fino al ripristino delle condizioni di sicurezza compatibili con le norme di prevenzione incendi in vigore”. Da un accurato controllo, l’immobile di proprietà comunale sede della Biblioteca Calabrese, è risultato sprovvisto dell’atto conclusivo del Certificato di Prevenzione Incendi. “Dal sopralluogo in questione – si apprende chiaramente dall’ordinanza – è emerso un potenziale rischio di incendio e, pertanto, è stato richiesto, conseguentemente, di valutare l’adozione di provvedimenti tesi a tutelare la sicurezza, l’incolumità delle persone, la tutela della vita umana e la salvaguardia dei beni. Perciò, ravvisata la sussistenza di un potenziale pericolo per l’incolumità dei cittadini e la necessità di tutelare le persone, ponendo in essere interventi per prevenire qualsiasi evento dannoso per cose e persone, è necessario attuare tutte le procedure finalizzate al rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi ed all’attivazione delle condizioni di sicurezza necessarie per l’utilizzo e la ricezione dei fruitori presso la “Biblioteca Calabrese”, compatibilmente con le norme di prevenzione incendi in vigore”. E ancora “sotto il profilo del merito amministrativo, la presente ordinanza ha riguardo ad una situazione di pericolo attuale e concreta, in presenza di un’effettiva minaccia per l’incolumità dei cittadini; la minaccia grave e attuale all’incolumità di soggetti ha riflessi diretti sulla pubblica incolumità, minacciando anche aree di pubblico transito e accesso. Considerata l’eccezionale evenienza, il pericolo appare di una consistenza e di una evidenza tali da non consentire la prosecuzione dell’attuale uso dell’immobile, preso atto del grave pericolo incipiente per la formazione di sorgenti combustibili nei locali della Biblioteca”. E’ stata ritenuta necessaria, dunque, la chiusura tempestiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza “allo scopo di evitare aggravamento della situazione e quindi salvaguardare l’incolumità pubblica”.
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