Limbadi, consegnate le borse di studio alla memoria di Matteo Vinci
Il progetto, promosso dall'amministrazione comunale in collaborazione con la scuola media, ha visto protagonisti i ragazzi delle terze classi. Alla cerimonia presenti anche i genitori del biologo ucciso da un'autobomba nel 2018
Si è concluso con la consegna delle borse di studio in memoria di Matteo Vinci il progetto di educazione alla legalità promosso dall’amministrazione comunale di Limbadi, in particolare dall’assessorato alla Cultura e all’Istruzione, in collaborazione con la locale scuola secondaria di primo grado. Un percorso che ha visto gli alunni delle classi terze partecipare a tre importanti incontri: il primo con il procuratore Marisa Manzini; il secondo con l’avvocato Lia Staropoli, presidente dell’associazione “ConDivisa – Sicurezza e Giustizia” e responsabile Sicurezza del Movimento Antimafia “Ammazzateci Tutti”, e il capitano Emanuele Palombi, comandante della Compagnia dei carabinieri di Tropea; infine il terzo con Giuseppe Borrello, referente provinciale dell’associazione Libera contro le mafie. A conclusione di tale percorso, che aveva preso avvio a marzo scorso, gli alunni hanno elaborato dei temi che sono stati poi valutati da una commissione esaminatrice. Il progetto, nato da un’idea del vicesindaco con delega alla Cultura Alessandra Limardo, «ha inteso essere – ha spiegato la stessa – un percorso di cultura della legalità che, attraverso spunti di riflessione forniti nelle lezioni dialogate di esperti ha spiegato agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado di Limbadi, l’importanza della natura e della funzione delle regole nella vita sociale, i valori civili e la democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. La base del progetto risiede nello sviluppare negli studenti la coscienza civile e la convinzione che la legalità conviene e che, laddove ci sono partecipazione, cittadinanza, diritti, regole, responsabilità, identità, valori condivisi, non ci può essere criminalità».
La commissione esaminatrice era costituita da un rappresentante del Comune (l’assessore alla Cultura Limardo), un rappresentante della scuola (la professoressa Paola Scarfone, responsabile di plesso della scuola secondaria di primo grado) e da un cittadino limbadese che per la sua esperienza lavorativa si è distinto per doti culturali individuato nella persona della professoressa Giuseppina Lentini. I temi sono stati corretti in maniera anonima, solo dopo l’attribuzione delle valutazioni sono state aperte le buste contenenti i nomi degli studenti selezionati. Mercoledì in Municipio la cerimonia di consegna delle borse di studio, alla presenza anche di Sara Scarpulla e Francesco Vinci – genitori di Matteo, il giovane biologo limbadese ucciso da un’autobomba il 9 aprile 2018. Il tema giudicato migliore è risultato quello di Maria Francesca Pia Palamara, della classe III A, che ha ricevuto la prima borsa di studio intitolata a Matteo Vinci pari a 1.000 euro. Il secondo classificato, Annunziata Belvedere della classe III B, ha ricevuto un contributo pari ad euro 300. Infine, terzo posto a Desiree Romano della classe III A che ha ottenuto una borsa di studio dal valore di 200 euro. «Tutti i temi comunque – è stato spiegato dalla commissione – hanno raggiunto le finalità del progetto, ovvero comprendere quale sia la scelta giusta da assumere, quella del rispetto del principio della legalità». Presenti alla manifestazione i ragazzi, i genitori, cittadini limbadesi, rappresentanti della stazione dei carabinieri di Limbadi e il sindaco Pantaleone Mercuri. La serata è stata allietata da intermezzi musicali a cura di alcuni ragazzi che hanno frequentato un progetto di scuola di musica ideato dal maestro Giovanni Luzza e patrocinato dall’amministrazione comunale.
LEGGI ANCHE: Il magistrato Marisa Manzini torna a Limbadi nel ricordo di Matteo Vinci – Video
Matteo Vinci, a Limbadi il ricordo di Libera a cinque anni dall’omicidio
Limbadi, s’insedia il Consiglio comunale dei ragazzi: c’è il nuovo baby sindaco