Vibo Marina e un turismo da ridisegnare, la Proloco: «Manca una cabina di regia e non si punta sulla cultura»
L'associazione fa il punto sul mancato impegno nella tutela dei beni culturali esprimendo profonda delusione per l'abbandono del castello di Bivona, della tonnara e dell'area archeologica di Portosalvo
“Senza un evidente impegno per la tutela dei beni ambientali, senza un’idea credibile di gestione del patrimonio culturale pubblico, non vi può essere bellezza ed attrazione per il nostro territorio né alcuna bandiera di riconoscimento, rimanendo difficile contribuire a quella promozione turistica utile per una crescita economica sostenibile ed un reale incremento occupazionale specie giovanile. Vibo Marina – tra chiusura di aziende, carenza di servizi sanitari, mancanza di opere pubbliche e sicurezza del territorio post alluvione 2006 – tenta ancora di intercettare per come può il flusso turistico, che quest’anno si prevede in incremento per tutta la Calabria, puntando ancora sulla balneazione ed il diporto nazionale-internazionale, non senza difficoltà ed in mancanza di una cabina di regia. Ma questo non basta”. E’ quanto dichiara la Proloco di Vibo Marina. “Favorita da una posizione strategica unica in Calabria, posta lungo la Costa degli Dei e sull’asse aeroporto di Lamezia-porto Vibo Marina-Isole Eolie, Vibo Marina non riesce purtroppo ad essere completa e competitiva – prosegue l’associazione – nell’offerta per una evidente carenza di spazi e verde pubblico tra cui un parco cittadino-collinare, ma anche per la perdurante assenza di un’attrattiva culturale identitaria ritenuta fondamentale da gran parte dei cittadini e dei turisti. E ciò nonostante da più parti si evidenzi lo stridente contrasto tra i notevoli finanziamenti pubblici pervenuti nel tempo per interventi di restauro, e quelli ancora in arrivo, purtroppo non ancora seguiti da una regolare apertura di un bene pubblico a beneficio della collettività; una situazione che meriterebbe un più attento approfondimento da parte di tutti aldilà di annunci fuorvianti.
La Proloco Aps, dunque, “esprime una profonda delusione ed apprensione in merito al fatto che anche per questa estate, cittadini e turisti non potranno fruire di alcun bene culturale costiero”, convinta che “un turismo senza cultura ne pregiudichi lo sviluppo. Non vi è qui l’ intenzione di entrare in problematiche tecniche-amministrative di ieri e di oggi, ma di fatto ed in modo spiacevole rimangono ancora nel più completo abbandono il Castello costiero di Bivona, non è stata acquisita l’area archeologica greco-romana-medioevale vincolata di Portosalvo da valorizzare con un parco archeologico-urbano e non é ancora fruibile l’antica Tonnara di Bivona”. In particolare la Proloco, anche per il riconosciuto impegno di cittadinanza attiva –portato avanti insieme ad altre associazioni, studiosi, cittadini comuni desidera esprimere la “profonda preoccupazione per la nostra Tonnara, un sito così importante e straordinario, che potrebbe svolgere un ruolo chiave nella promozione turistica e culturale della nostra città, ma che anche quest’estate non appare fruibile al pubblico come “Museo del Mare”. Un bene unico in Calabria appartenente per primo alla comunità di Bivona e che molti desidererebbero avere, che ancora rimane incompleto, non funzionale e privo di sicurezza soprattutto la splendida loggia in legno di quercia a rischio incendio. Un complesso architettonico che sarebbe stato più giusto preservare non frammentato e negli aspetti originali, privo oggi di ogni gestione, ancora escluso da qualunque rete museale in particolare dal sistema museale regionale del Mibact strada che se perseguita avrebbe evitato tante fatiche, ospitando anche la sezione di archeologia subacquea del Tirreno. Un luogo che oggi non è ancora possibile promuovere per attirare il turismo culturale e scolastico, quanti giungono via terra e via mare in Calabria”.
L’associazione così conclude: “Sette sono stati gli antichi barconi della mattanza donati dal marchese De Riso all’Ente locale, quattro interi e tre danneggiati ma all’epoca riparabili per un uso didattico. In sintesi, di quelle intere, la splendida barca “San Francesco” è andata deplorevolmente distrutta negli anni passati per incuria della proprietà senza che vi sia stato un sussulto di dispiacere. La barca “Paliscarmo” si dà atto di esser stata di recente sottoposta dal Flag dello Stretto ad un paziente buon lavoro di restauro, per un impegno finanziario pubblico notevole indicato in circa 70 mila euro, rimane probabilmente in attesa di un più accurato intervento sulla carena e della conclusione lavori. Un’altra barca, la “Caterina”, il piccolo primo rimorchiatore a motore della tonnara di Bivona, presenta il fasciame completamente aperto, a rischio di un prossimo irreparabile collasso; a tal fine si invita il Flag con eventuali fondi residui ed altri progetti a trovare i modi per intervenire e restaurare con urgenza la “Caterina” prima che sia troppo tardi. La Pro Loco anche quale Ente del terzo settore, continuerà a monitorare attentamente la situazione nell’interesse della comunità, a collaborare con gli Enti in una co-progettazione e co-programmazione seria e leale improntata ad un interesse comune, in un modello di Amministrazione condivisa”.
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