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Limbadi, tutto pronto per il sit-in in memoria di Maria Chindamo

Annunciata la presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato Wanda Ferro e di don Giacomo Panizza. Prenderanno parte alla manifestazione anche scuole e associazioni

Limbadi, tutto pronto per il sit-in in memoria di Maria Chindamo
Contrada Montalto a Limbadi. Nel riquadro Maria Chindamo

Sabato 6 maggio, alle ore 10.30, avrà luogo il sit-in in memoria di Maria Chindamo dal titolo “Dalle Terre di Maria i Colori della Rinascita”. Come ogni anno, proprio lo stesso giorno della scomparsa, si rinnova così un impegno e un appuntamento, davanti all’azienda dove Maria è scomparsa, in contrada Montalto a Limbadi. La manifestazione vedrà la partecipazione di scuole, associazioni, istituzioni e singoli cittadini che hanno scelto di condividere la richiesta di verità e di giustizia della famiglia. L’iniziativa è promossa da: Agape, Comitato “Controlliamo Noi Le Terre Di Maria”, Libera, Penelope Italia Odv, Goel – Gruppo Cooperativo e Comunità Progetto Sud promotori, insieme, di Goel Bio. [Continua in basso]

Tra i partecipanti, il sottosegretario di Stato all’Interno Wanda Ferro. Interverranno anche Vincenzo Linarello e don Giacomo Panizza in rappresentanza, rispettivamente, di Goel – Gruppo Cooperativo e di Comunità progetto Sud promotori, insieme, di Goel Bio. Proprio quest’ultimo – Goel Bio – con apposito provvedimento del Tribunale di Palmi è stato nominato “curatore della scomparsa Maria Chindamo” con riferimento alla sua azienda agricola. In contrada Montalto a Limbadi sarà presente anche fratel Stefano Caria in qualità di segretario della Commissione regionale per la pastorale sociale e del lavoro.

Novità di quest’anno sarà lo spettacolo musicale della cantautrice e cantastorie Francesca Prestia. Il tema del sit-in è “Donne e lavoro: un binomio per il riscatto delle terre di Calabria”. «Maria – spiegano gli organizzatori – era un’imprenditrice che ha offerto una testimonianza di coraggio e di libertà che non ha piegato la testa nemmeno di fronte alla ‘ndrangheta. L’emancipazione femminile, il lavoro, l’imprenditoria sana e libera, rappresentano vie di futuro da cui la Calabria non può prescindere».

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