A Mileto vescovo e imprenditori insieme per il Sinodo di Confindustria
L’incontro si è svolto nel seminario vescovile. Gettate le basi per l’avvio di un percorso comune «teso a costruire un contesto territoriale migliore»
Chiesa e Confindustria in reciproco ascolto con l’obiettivo di gettare le basi per un miglioramento complessivo della qualità della vita nel contesto territoriale in cui si trovano ad agire e ad operare. L’incontro svoltosi all’interno del seminario vescovile di Mileto non ha deluso le aspettative, riuscendo a generare un ricco dialogo tra le parti che ha permesso di effettuare un’approfondita disamina delle molteplici criticità esistenti, ma anche di far emergere i tanti segnali di fiducia e i numerosi elementi di positività presenti sul territorio. Questi, in breve, i contenuti e lo spirito del Sinodo di Confindustria promosso dalla diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea nell’ambito del più ampio cammino sinodale in atto nella Chiesa universale. Gli imprenditori vibonesi hanno sin da subito accolto con slancio ed entusiasmo l’invito del vescovo Attilio Nostro, partecipando con una nutrita delegazione al momento di ascolto e di programmazione, tra l’altro fortemente voluto e pienamente condiviso anche dal presidente provinciale Rocco Colacchio. [Continua in basso]
«Ci muoviamo in uno scenario segnato da forti sperequazioni sociali, da crisi belliche che minano le fondamenta dell’Europa, da nuove sfide dettate dalla necessità di ripartire nel post pandemia. Elementi – ha sottolineato la guida vibonese di Confindustria nel corso dell’incontro – che impongono alla collettività intera di abbracciare una nuova e più ampia visione del “fare”, azzerando le sterili contrapposizioni e ponendo al centro del confronto il modello di società in cui viviamo ed il funzionamento dei territori. Il nostro Sistema imprenditoriale è sempre più orientato alla costruzione di relazioni e di rapporti con le Istituzioni e i corpi intermedi alla ricerca di soluzioni e percorsi che possano sostenere il tessuto sociale ed economico del territorio. In assenza di azioni concrete ed urgenti che possano elevare la qualità di vita delle nostre comunità – ha aggiunto – non saremo capaci di creare i livelli di benessere necessari a mantenere e attrarre investimenti e persone. Benessere personale e professionale assumono, infatti, sempre più rilevanza nella scelta del luogo in cui vivremo e lavoreremo, occorre comprendere bene che la qualità della vita ed il continuo calo demografico rappresentano i temi cardine sui quali ridefinire nuove strategie di coesione e convivenza possibili».
Dal canto suo monsignor Nostro ha spiegato come l’ascolto delle proposte e delle istanze degli imprenditori rappresenti «solo la prima fase di un progetto di creazione di una filiera sociale, istituzionale ed economica che possa farsi carico di sostenere l’innalzamento complessivo del benessere delle persone e delle loro famiglie. Pragmatismo e concretezza – ha sottolineato nel corso dell’appuntamento sinodale – rappresentano il fulcro del modello di lavoro che ritengo possa portare risultati concreti attraverso l’impegno e le azioni che, con la passione degli uomini e l’utilizzo delle risorse di cui disponiamo e di quelle ulteriori che potremo coinvolgere, possano rappresentare un punto di partenza, l’inizio di un nuovo processo di crescita virtuoso del nostro territorio. Non sarà semplice, non sarà facile, non sarà immediato, ne siamo consapevoli – ha concluso il presule miletese – ma questo non ci intimorisce e non ci distoglie dal perseverare e dal risparmiarci. Adesso è tempo di riflettere sul senso profondo di questo momento di incontro, sapendo che a breve costruiremo insieme le condizioni per creare un contesto migliore per chiunque voglia decidere di vivere in questa meravigliosa terra». Il fitto calendario di eventi non si arresterà con il Sinodo di Confindustria. Nell’ambito dello stesso cammino, infatti, il prossimo 8 maggio si svolgerà a Mileto il Sinodo dei sindaci. Via via monsignor Nostro incontrerà anche le altre categorie e gli altri “mondi” della società civile.
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