giovedì,Novembre 14 2024

Pasqua ortodossa, il messaggio di auguri della diocesi ai fratelli nella fede

I cristiani ortodossi festeggeranno la Pasqua domenica 16 aprile. Dall’Ufficio diocesano di settore l’auspicio di poterla celebrare in futuro nella stessa data

Pasqua ortodossa, il messaggio di auguri della diocesi ai fratelli nella fede
Il vescovo Attilio Nostro

Domenica 16 aprile i cristiani di rito ortodosso celebreranno la Santa Pasqua, a una settimana di distanza da quella cattolica. Nell’occasione, in pieno spirito di fraternità e di amicizia, ai fratelli nella fede presenti sul territorio giunge l’augurio di “luce, gioia e speranza” da parte della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea guidata dal vescovo Attilio Nostro. «Tutti insieme – si legge in un messaggio inviato dall’Ufficio diocesano per il dialogo e l’ecumenismo interreligioso a padre Vincenzo Lorizio, protopresbitero della parrocchia ortodossa di San Sofronio in Essex di Vibo Valentia guardiamo con grande fiducia al 2025. Papa Francesco, infatti, insieme al patriarca ecumenico di Costantinopoli, massima autorità del mondo ortodosso, sta lavorando all’idea di trovare una data comune per tutti i cristiani per la celebrazione della Pasqua. Nel 2025 – occasionalmente ma assai significativamente – la data della Pasqua coinciderà sui calendari giuliano e gregoriano. Sarà così nei Paesi dell’Europa orientale e nelle Chiese ortodosse, come qui da noi. Inoltre, nello stesso anno ricorrerà il centenario del Concilio di Nicea (325) in cui si concordò la formula della Professione di fede dei cristiani. Dunque – si aggiunge – dopo cinque secoli, tanti quanti ci separano dall’introduzione del calendario gregoriano che ha differenziato anche la data della Pasqua, tutti i cristiani potrebbero trovare una data comune per celebrare la morte e la risurrezione di Cristo, nella stessa notte santa. Sarebbe un fatto di importanza straordinaria e preghiamo perché questo si realizzi». [Continua in basso]

Il messaggio – a firma del responsabile dell’Ufficio diocesano di settore, don Francesco Sicari – prosegue focalizzando l’attenzione proprio sulla risurrezione pasquale, pilastro su cui si fonda la fede cristiana. E lo fa prendendo spunto dalle parole dell’apostolo Paolo, il quale ha affermato che “se Cristo non è risorto dai morti, vuota allora è la nostra predicazione e anche la vostra fede”, e del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, il quale a sua volta ha sottolineato che “i Cristiani sono coloro che hanno speranza, che aspettano il Regno che viene del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, come la realtà ultima, come pienezza di vita e conoscenza, come gioia compiuta, non solo per le generazioni future, ma per l’intero genere umano dall’inizio fino alla fine dei tempi”. «Non affievolire o smarrire mai questa speranza che il male è vinto dal bene e che la morte non ha l’ultima parola – sottolinea la lettera – deve essere l’impegno di ciascuno di noi cristiani. Più che mai, in questa festa sentiamo il bisogno di non essere soli: da soli non ce la faremmo a credere in un messaggio tanto sconvolgente. Abbiamo bisogno pertanto di sostenerci reciprocamente come Chiese sorelle, come cristiani che camminano insieme. Aiutiamoci a credere nella resurrezione. Non solo in quella del Signore Gesù, ma anche nella nostra e in quella delle nostre relazioni personali, comunitarie e sociali, sempre minacciate dalla morte. Lo faremo con le nostre parole – conclude – ma soprattutto con le nostre vite, se sapremo essere donne e uomini di resurrezione che sanno scendere negli inferi di questo mondo, di ogni cuore per deporvi un bagliore della luce del Risorto».

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