Dieta mediterranea, dalla Regione un finanziamento di 400mila euro
Lo scopo è quello di preservare la qualità, la sicurezza e l’autenticità dei prodotti alimentari. Nel team che ha proposto il progetto anche quattro Comuni del Vibonese
Circa 400mila euro al fine di preservare la qualità, la sicurezza e l’autenticità dei prodotti alimentari della Dieta mediterranea, lo stile alimentare che trova le sue radici nel Vibonese. Il finanziamento arriva dalla Regione Calabria che in una nota stampa fa sapere di voler puntare sulla ricerca scientifica come volano di sviluppo del territorio e di miglioramento della qualità della vita. «Sono, infatti, oltre 10 milioni di euro i finanziamenti concessi nell’ambito dell’Avviso living lab del Por Calabria 2014/2020 promosso dal Dipartimento Istruzione, Alta formazione e ricerca, guidato dal dg Maria Francesca Gatto e seguito dal dirigente di settore Anna Perani», afferma il vicepresidente con delega al ramo Giusi Princi, che evidenzia i 24 progetti ammessi, e gli oltre 50 beneficiari, tra aziende, università, enti di ricerca, associazioni, enti locali. Proprio in tale ottica rientra l’importante progetto “Diaita – Modelli innovativi e piattaforme prototipali avanzate per il recupero identitario della Dieta Mediterranea”, finanziato con circa 400mila euro. [Continua in basso]
«Proposto dal Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, da un partenariato formato da aziende dei settori dell’agroindustria e dai Comuni di Tropea, Parghelia, Soriano Calabro e Gerocarne – spiega Giusi Princi – mira a preservare la qualità, la sicurezza e l’autenticità dei prodotti alimentari della Dieta Mediterranea della Calabria attraverso apposita banca dati, denominata me.di.ca, piattaforma che – prosegue il vicepresidente – mediante un sistema di alta tecnologia, consentirà di certificate la genuinità del sistema Diaita Mediterranea attraverso la codifica dell’autenticità, della sicurezza alimentare, della qualità nutrizionale e funzionale, ma anche della sostenibilità delle pratiche adottate, della interazione tra cibo, tradizioni e contesto».
«La Dieta Mediterranea è molto più di un elenco di alimenti o di una mera tabella nutrizionale – aggiunge Princi – è uno stile di vita che comprende una serie di competenze, conoscenze, tradizioni e rituali concernenti la coltivazione, la raccolta, la pesca, l’allevamento, la conservazione, la cucina e soprattutto la condivisione del cibo. Autenticità da salvaguardare, in linea con il riconoscimento nel 2010 della Dieta Mediterranea quale Patrimonio culturale immateriale, riconoscendo con questa definizione le pratiche tradizionali, le conoscenze e le abilità che si sono tramandate di generazione in generazione nel nostro Paese. Settore agroalimentare – specifica il vicepresidente Giusi Princi – che nella nostra Regione è in forte espansione grazie al prezioso lavoro che sta ponendo in essere l’assessore al ramo Gianluca Gallo. In conclusione, sono molto soddisfatta della qualità del Progetto, che recupera le nostre matrici identitarie tramite le nuove tecnologie, rappresentando un modello di prodotti e servizi innovativi, che collegano impresa, università e territorio Esperienze che costituiscono le fondamenta per proseguire, con il nuovo POR Calabria 2021/2017, il percorso avviato con il ‘Living Lab’, per rafforzare il nostro sistema regionale dell’innovazione e della ricerca, su cui stiamo fortemente puntando con il presidente Roberto Occhiuto».
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