domenica,Ottobre 6 2024

L’alberghiero di Tropea è la prima scuola d’Italia che applica la realtà virtuale a lezione

Il professore Antonino Pesce, docente di matematica: «Lo stupore provato dai ragazzi, catapultati nella cucina di Masterchef, non lo dimenticherò mai»

L’alberghiero di Tropea è la prima scuola d’Italia che applica la realtà virtuale a lezione
Il docente Chef Cosimo Cirillo

La realtà virtuale fa sempre più parte della nostra vita quotidiana, specie tra le nuove generazioni che sono sempre pronte ad accogliere qualsiasi novità per farla subito propria. Un esempio su tutti sono i visori ottici che tanto stanno spopolando tra i più giovani. E a cogliere questo dato di fatto, portando in aula tutta la strumentazione necessaria, è stato professore Antonino Pesce, ingegnere, docente di matematica presso l’alberghiero di Tropea e responsabile di sede. «L’Istituto d’istruzione superiore di Tropea – ci ha fatto sapere il dirigente Nicolantonio Cutuli – è uno dei poli Steam nazionali per la formazione dei docenti nella didattica innovativa. Anche questo progetto rientra nel Piano nazionale scuola digitale (Pnsd) per favorire l’uso delle nuove tecnologie nella didattica di laboratorio, trasformandola così in didattica immersiva. Ciò significa che tanto i ragazzi quanto i docenti, sfruttando la realtà aumentata, hanno la possibilità concreta di fare pratica in maniera quasi reale. L’utilizzo di questa strumentazione che ci ha fornito il Ministero dell’istruzione e del merito – ha specificato il preside – garantisce l’acquisizione di molteplici competenze in uscita per i nostri alunni, poiché i limiti oggettivi della scuola possono essere superati benissimo attingendo al virtuale. E tra queste competenze acquisite, oltre a quelle linguistiche, abbiamo anche la certificazione Haccp (Hazard analysis critical control points)». [Continua in basso]

Una alunna della classe 2B

L’entusiasmo dei ragazzi dell’alberghiero, prima scuola d’Italia ad implementare la realtà aumentata in aula, è stato pari a quello dei docenti: «Effettivamente è stata una sorpresa per tutti loro – ha sottolineato Cutuli -, dai docenti chef di cucina ai docenti maître di sala che, anche loro, non vedevano l’ora di testare questo tipo di strumentazione per calarsi quasi realmente nelle pratiche da compiere per soddisfare i requisiti dell’Haccp». Il motto dell’Istituto è «cercare di essere all’avanguardia quanto più possibile» e lo ha ribadito anche il prof. Antonino Pesce il quale ha seguito gli alunni della classe 2B nel primo approccio alla realtà aumentata. «La didattica a distanza che per diverso tempo ha caratterizzato la pandemia – ci ha fatto sapere il docente -, ci ha abituati a sfruttare la tecnologia per essere presenti a scuola anche se a distanza. E la strumentazione “Oculus”, così si chiama la nostra dotazione, ricalca perfettamente lo stesso concetto ma in maniera ben più coinvolgente per tutti noi. Lo stupore provato dai ragazzi che, indossato il visore, si ritrovano catapultati ad esempio nell‘attrezzatissima cucina di Masterchef con tanto di brina riprodotta sul frigorifero a vetro non lo dimenticherò mai. Questo tipo di strumenti che simulano in tutto e per tutto un laboratorio attrezzato e all’avanguardia, con addirittura le materie prime perfettamente riprodotte, ci consentono di eseguire tutti i passaggi per l’applicazione delle regole dell’Haccp per la manipolazione dei cibi e facendo calare i ragazzi in una realtà dove si sentono realmente responsabili delle azioni da compiere». Un’attività didattica così innovativa e perfettamente al passo con i tempi che non lascia indietro davvero nessuno: «Infatti anche gli alunni diversamente abili, al pari dei loro compagni, sono stati coinvolti nelle lezioni ed il loro stupore, attraverso il gioco, è stato immenso. Abbiamo abbattuto le ultime barriere legate alla difficoltà di apprendimento con l’ingresso della realtà aumentata nella didattica quindi, pienamente soddisfatti dei risultati ottenuti e dei limiti superati, non possiamo che ribadire la nostra totale apertura all’implemento delle nuove tecnologie nella scuola».

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