Fede e tradizioni, a Brivadi la Cena di San Giuseppe dopo tre anni di stop
Tra devozione e pietanze tipiche, nella piccola frazione di Ricadi si è rinnovata un’usanza antica e che mancava dal 2019 a causa della pandemia
Una tradizione che si perde nel tempo e che ieri la comunità di Brivadi, piccola frazione di Ricadi, ha rivissuto dopo tre anni di stop a causa della pandemia. Si tratta della “Cena di San Giuseppe“: usanza antica e molto sentita, ma anche occasione per ritrovarsi tutti insieme e vivere un momento di convivialità. Tutto si svolge secondo dei passaggi che sono gli stessi da decenni. Dopo la messa solenne, a mezzogiorno la statua di San Giuseppe viene portata nella piazzetta antistante la chiesa, dove intanto è stata imbandita la tavola per la “Cena”. Dopo la benedizione, vi si siede una famiglia – mamma, papà e bambino – a rappresentare la Madonna, San Giuseppe e il Bambinello. Un tempo a impersonare la Sacra famiglia erano tre poveri del paese, che così in quell’occasione potevano godere di un ricco pranzo. Piatto tipico della giornata sono i fileja con i ceci, un tempo considerati pietanza che non tutti potevano permettersi. Le fileja vengono distribuite a tutti i presenti, insieme a un buon bicchiere di vino rosso, fichi secchi e pane. Il tutto benedetto precedentemente dal sacerdote.
Tanta l’affluenza ieri a Brivadi, complice la bella giornata di sole e la voglia di tornare insieme in piazza e far rivivere una vecchia tradizione che mancava dal 2019. Analoga manifestazione si tiene nel giorno di San Giuseppe anche nella vicina Orsigliadi, altra frazione di Ricadi in cui è forte la devozione per il papà di Gesù.
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