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Migranti, Parole e Fatti | Mileto luogo privilegiato di incontro tra religioni e culture diverse

La città, sede della più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia, ospita anche una moschea, punto di riferimento per i musulmani della provincia

Migranti, Parole e Fatti | Mileto luogo privilegiato di incontro tra religioni e culture diverse
Mileto vista dall'alto
L'incontro interreligioso di Mileto

Mileto luogo privilegiato di accoglienza, incontro e pacifica convivenza tra religioni, culture e etnie diverse. Lo dimostra la storia passata ma anche quella contemporanea. La cittadina normanna, infatti, oltre ad essere sede da circa un millennio della più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia, da qualche decennio ospita tra le sue “mura” anche la moschea “Enna Sr”, vero punto di riferimento per la popolazione musulmana residente nella provincia di Vibo Valentia, e non solo. Del resto, il dovere di ospitalità ed accoglienza multirazziale è un valore da sempre ben radicato in questa comunità. A Mileto, non a caso, da decenni e da più generazioni vive ed è perfettamente integrata una folta rappresentanza di magrebini e sudanesi. Annualmente, tra l’altro, sul territorio vengono organizzate iniziative comuni tra cristiani e musulmani, in piena sintonia con il dialogo interreligioso auspicato da Papa Francesco per rafforzare i sentimenti di fratellanza e costruire una pace duratura nel mondo.

Tra tali iniziative comuni, la festa per la fine del Ramadan, a cui partecipano fedeli di entrambe le religioni monoteistiche, che alla fine si ritrovano anche a gustare insieme specialità culinarie tipiche dell’occidente e del mondo arabo. Un modo per creare unione attraverso la conoscenza reciproca, grazie alla volontà di entrambe le parti di costruire ponti che uniscono e non muri divisori. [Continua in basso]

A tutto questo si aggiunge, poi, il ruolo che Mileto sta rivestendo a livello provinciale, nell’ambito dell’attuale emergenza umanitaria relativa ai continui sbarchi di migliaia di disperati sulle coste calabresi. Attestata in modo drammatico, purtroppo, anche dalle recenti vittime della tragedia di Cutro. Da tempo, in questo senso, con fondi inviati dal Ministero dell’Interno, sul territorio vengono accolte decine di persone provenienti da Bangladesh, Nigeria, Afghanistan e Pakistan. Tra queste, interi nuclei familiari. Gli immigrati – titolari del diritto di protezione internazionale nel contesto del sistema Siproimi – vengono nello specifico ospitati in quattro strutture attrezzate, dislocate sul territorio comunale, usufruendo del sostegno di un’equipe multidisciplinare (composta da psicologa, assistente sociale, avvocato, insegnante di italiano e volontari), indirizzato ad agevolare il loro processo d’integrazione. Il tutto, in piena sintonia con le caratteristiche identitarie proprie della cittadina normanna e nel solco del ruolo centrale che essa da sempre riveste in quest’area della Calabria, sia dal punto di vista religioso che da quello sociale.

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