Rombiolo, i ragazzi a scuola di accoglienza e integrazione con “papà Africa”
Al fondatore de “Il Cenacolo” Bartolo Mercuri l'Istituto comprensivo ha tributato il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni”. Piantumato un ulivo, simbolo della pace. Presenti anche il vescovo Nostro e il sindaco Petrolo
“Per il vivo esempio di altruismo, generosità e amore per il prossimo”. È con questa motivazione che l’Istituto comprensivo di Rombiolo ha destinato a Bartolo Mercuri, conosciuto come “papà Africa”, il riconoscimento di “Giusto fra le nazioni”. La manifestazione si è tenuta questa mattina nell’auditorium comunale, proprio in occasione della Giornata europea dei Giusti. Presenti tutti gli alunni delle scuole secondarie di primo grado di Rombiolo e San Calogero. Fondatore dell’associazione “Il Cenacolo” di Maropati, Mercuri da più di vent’anni si occupa di dare aiuto ai più fragili e in particolare ai tanti migranti – perlopiù africani – che vivono tra Rosarno e San Ferdinando. Una vera e propria lezione su accoglienza e integrazione dunque, quella a cui hanno assistito i ragazzi. Tematiche che alla luce dei recenti e drammatici fatti di cronaca sono arrivate ancor di più ai cuori dei presenti. La mattinata, infatti, si è aperta proprio con il ricordo delle vittime del naufragio di Steccato di Cutro, nelle parole della dirigente Maria Gramendola e in quelle del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Attilio Nostro. «Auguro a tutti di diventare giusti – ha aggiunto monsignor Nostro rivolgendosi agli alunni -, coltivando la verità e chiedendo scusa per tutte quelle volte in cui non abbiamo dato attenzione a chi sta peggio di noi». Presente il sindaco di Rombiolo, Domenico Petrolo: anche lui ha auspicato una reazione di fronte ai fatti di Cutro, ricordando di quando «i migranti eravamo noi e partivamo, attraversavamo l’Oceano, in condizioni più dignitose di questa povera gente». [Continua in basso]
La parola è passata dunque a Bartolo Mercuri che ha raccontato la sua storia, dai mesi passati in carcere alla decisione di cambiare vita aiutando chi si trova in difficoltà. Con il suo pullman da anni gira la piana di Gioia Tauro, portando cibo e aiuti di ogni genere ai tanti extracomunitari che vivono spesso in alloggi di fortuna, ma anche a numerose famiglie dell’est Europa e in particolare a quelle ucraine giunte qui dopo lo scoppio della guerra. Tra le sedie dell’auditorium questa mattina c’era una famiglia ghanese – la bimba più piccola di poco più di un anno -, una delle tante che “papà Africa” assiste. È questo dedicarsi agli altri che l’Istituto di Rombiolo ha voluto premiare, facendolo rientrare fra i “suoi” Giusti. L’anno scorso lo stesso riconoscimento era stato tributato a don Giacomo Panizza, fondatore della comunità progetto Sud di Lamezia Terme, recentemente insignito dal presidente Sergio Mattarella dell’onorificenza al merito della Repubblica.
E anche quest’anno la manifestazione si è conclusa nel cortile della scuola media di Rombiolo con la piantumazione di un albero. Un ulivo, simbolo di pace, accanto al quale è stata posta una targa dedicata a Bartolo Mercuri. Pure qui un momento di integrazione e riflessione, con la preghiera curata dal sacerdote don Antonio Farina e dall’imam de “Il Cenacolo”. Al termine, sono stati consegnati a “papà Africa” beni di prima necessità raccolti grazie alla generosità delle famiglie dei ragazzi e del personale scolastico e destinati a chi ha più bisogno.
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