Fede e arte, Pannaconi accoglie la statua del beato Mottola
L'iniziativa nel corso di una cerimonia religiosa alla presenza del vescovo Nostro. Don Felice: «La comunità sempre più devota alla sua figura». L'opera realizzata dallo scultore Pietro Colloca e dipinta da padre Luigi Scordamaglia
Un momento di festa a Pannaconi che accoglie nella giornata odierna l’effige del beato Francesco Mottola. L’opera realizzata dallo scultore Pietro Colloca e dipinta da padre Luigi Scordamaglia sarà presentata ai fedeli in occasione di una cerimonia liturgica in programma alle ore 18.00 presso la chiesa parrocchiale della frazione di Cessaniti. La santa messa sarà presieduta dal vescovo Attilio Nostro e saranno presenti anche 15 parroci della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea. [Continua in basso]
Pannaconi e la devozione a don Mottola
Non si tratta di una iniziativa isolata. La devozione nei riguardi del fondatore della famiglia degli oblati del Sacro cuore a Pannaconi ha radici solide. Due anni fa, sempre su impulso del parroco don Felice, il paese ha intitolato al beato Mottola una piazza. Per l’occasione venne anche realizzato un bassorilievo. E ancora, nel maggio 2022, era stato promosso il concorso “Faville tra poesia, arte e fede” in sinergia con l’associazione “Crisalide, arte e cultura”. Poi ancora il grest parrocchiale, con il coinvolgimento di decine e decine di ragazzi. Oggi, una nuova tappa che andrà ad arricchire il percorso di fede della comunità. Così il centro del Cessanitese diventa sempre più punto di riferimento religioso per i devoti: «Possiamo dire che Pannaconi sente “suo” il beato Mottola. In questi anni – spiega don Felice – abbiamo approfondito la sua figura, ho cercato di far conoscere la sua storia e la sua spiritualità. La risposta da parte della comunità non è mancata».
La statua raffigurante don Mottola
La statua raffigurante don Mottola sarà collocata all’interno della chiesa di San Nicola: «È in resina, alta circa 1metro e 80 centimetri. Rappresenta il beato circondato da una schiera di bambini. È la sua caratteristica più rilevante: la sua vita venne dedicata ai bimbi poveri, raccolti per strada, agli anziani fragili, alla parte di società troppo spesso dimenticata. Non a caso, la nostra casa di accoglienza a lui inspirata in questi anni ha aperto le porte a persone in difficoltà, sole. Don Mottola è infatti uno dei santi definiti dallo stesso Papa, “della porta accanto”». Altri dettagli in merito all’opera: «Tiene nelle mani una croce e un cuore. Il riferimento a questo ultimo si connetta con la fondazione dell’Ordine degli oblati del Sacro cuore di Gesù mentre la croce è stata spesso da don Mottola indicata come mezzo per raggiungere l’eternità. L’auspicio del parroco è che i fedeli seguano l’esempio del prete degli ultimi affinché «i “nuju du mundu” possano davvero ritornare al centro delle attenzioni di chi governa le istituzioni civili e religiose». La cerimonia religiosa sarà animata dal coro polifonico locale diretto dal maestro Francesco Cascasi: «Sarà un’ulteriore occasione di fraternità», assicura don Felice.
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