Dai grani antichi alle visite alle grotte, i progetti di turismo esperienziale a Zungri
I progetti portati avanti dall’associazione Asfalantea puntano al recupero della memoria contadina e al contempo rappresentano esempi di turismo esperienziale. Tra i primi appuntamenti, le giornate del pane
Promuovere Zungri, le sue grotte, offrire ai turisti una esperienza autentica, in pieno stile contadino. E poi far conoscere i prodotti del territorio, promuovere i grani antichi. Sono questi gli ingredienti alla base delle giornate esperienziali promosse dall’associazione “Asfalantea”. Il sodalizio, diretto da Franca Crudo, punta alla riscoperta delle tradizioni, alla loro veicolazione in chiave turistica. Un progetto avviano alcuni anni fa che sta ottenendo buoni riscontri. Numerosi, infatti, sono i turisti che nelle scorse stagioni hanno abbracciato le iniziative dell’associazione zungrese. Un successo dovuto anche alla capacità di mixare riscoperta delle tradizioni locali, le visite guidate all’Insediamento rupestre e buon cibo. Immancabile, la degustazione dei prodotti simbolo del territorio vibonesi. Pertanto Asfalantea spera che i buoni riscontri possano ripetersi anche con le edizioni 2023. Sono pronte a ripartire, infatti, le giornate del pane. Il primo appuntamento è previsto per il 5 marzo. [Continua in basso]
Giornate del pane
Ma come vengono articolate le Giornate del pane? I partecipanti incontrano i promotori in località Raisina, Zungri, a pochi metri dall’Insediamento rupestre. Qui va in scena l’accoglienza delle comari. Quindi agli ospiti vengono presentati «5 diversi tipi di grani antichi da noi ripristinati, si passa poi alle farine e al lievito madre che si tramanda da 90 anni. Più nel dettaglio -spiega la presidente Crudo – ci è stato donato una decina di anni fa da un’anziana 80enne di Papaglionti». Si predispone quindi tutto l’occorrente per l’impasto e per la lavorazione del pane e si procede anche alla preparazione del forno: «Siamo tutti operativi – aggiunge – Agli ospiti vengono forniti grembiuli e “maccaturi” (fazzoletti). Non sono spettatori, ma parte attiva della giornata».
La visita alle grotte
Durante la lievitazione, i partecipanti all’iniziativa hanno la possibilità di visitare le grotte e il Museo della civiltà contadina e rupestre. Vengono accompagnati da una guida. Al rientro, oltre alla cottura del pane, gli ospiti vengono deliziati con i prodotti dell’enogastronomia locale. Dalla pitta alla ‘nduja, ai formaggi del Poro e salumi calabresi: «Vogliamo ricreare l’atmosfera che si respirava anche nel nostro paese all’epoca dei nostri nonni. Non tutti avevano farina ma la preparazione del pane era una festa di quartiere. Si radunavano, ciascuno dava il proprio contributo e nessuno restava senza cibo. I nostri antenati ci hanno trasmesso la forza del fare comunità e anche l’amore per la terra, le tradizioni».
- Tags
- zungri