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Natuzza Evolo, a Rossano monsignor Renzo ne testimonia la sua santità

Il vescovo emerito della diocesi miletese interverrà all’incontro di oggi sulla serva di Dio, dal titolo “Natuzza di Paravati. Una testimonianza diretta”

Natuzza Evolo, a Rossano monsignor Renzo ne testimonia la sua santità
Natuzza Evolo
Natuzza Evolo

Si parlerà di Natuzza Evolo, oggi, a Rossano. A farlo sarà, in primis, il vescovo emerito della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Luigi Renzo, lo stesso che il 6 aprile del 2019 ha dato il via al processo di beatificazione dell’umile mistica calabrese con le stigmate. L’incontro dal titolo “Natuzza di Paravati. Una testimonianza diretta”, coordinato da Antonio Guarasci, prevede le interviste e le letture di alcuni stralci da parte di Mario Massoni e Grazia Beraldo. Seguirà la relazione del presule emerito della diocesi miletese, oggi guidata da monsignor Attilio Nostro. La discussione in sala sarà intermezzata dagli interventi musicali di Pino Salerno. «La fama di santità della serva di Dio, mamma esemplare di cinque figli – affermò nel suo editto monsignor Renzo, il giorno dell’apertura della causa di beatificazione di Mamma Natuzza – è viva tra i fedeli di questa diocesi e aumenta sempre più. Le sue virtù, che tutti ammirano, il suo sconfinato amore per il Cuore di Gesù e per il Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle anime, oltre che per i poveri e i bisognosi, l’accettazione della sofferenza eroica sul modello del Crocifisso, la sua fede incrollabile ed il profondo senso di obbedienza alla Chiesa, ne sono la chiara testimonianza». [Continua in basso]

Le dichiarazioni del presule fecero il paio con quanto espresso dallo stesso dieci anni prima, all’indomani della morte di Mamma Natuzza, avvenuta il primo novembre del 2009, nel giorno di Ognissanti. Davanti a decine di migliaia di pellegrini che stavano partecipando all’aperto ai funerali della mistica – incuranti della tempesta che imperversava in quei momenti nella spianata della Villa della Gioia – all’epoca monsignor Renzo non esitò a dire che «Natuzza è già santa tra i santi del cielo». Di tutto questo e di altro si parlerà questa sera alle 18 nella sede del “Circolo culturale rossanese”, attivo nella città del Codex Purpureus, l’antico evangeliario greco del VI secolo, oggi patrimonio dell’Unesco.

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