Suicidi tra forze di polizia e militari, “Condivisa” promuove un tavolo tecnico
L’obiettivo è quello di individuare le cause che determinano gesti estremi come il suicidio e indicare soluzioni per tentare di prevenire e arginare questi casi
«L’associazione ‘ConDivisa sicurezza e giustizia’, che si propone di promuovere i valori etici della legalità e della giustizia, gratuitamente, accanto alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, delle forze armate, dell’Intelligence, istituisce un gruppo di lavoro incentrato sull’analisi del fenomeno dei suicidi in divisa». Ne dà notizia l’avvocato vibonese Lia Staropoli, presidente del sodalizio. [Continua in basso]
«Il tavolo tecnico, finalizzato all’analisi di un fenomeno tanto complesso quanto diffuso in tutte le forze di polizia e militari – si legge nella nota -, si propone di individuare le cause che determinano gesti estremi come il suicidio e di indicare soluzioni per tentare di prevenire e arginare questi casi. Il gruppo di lavoro è costituito da componenti dell’associazione che indossano la divisa e attualmente in servizio in diversi reparti di Italia». «Il tavolo – si evidenzia – è composto, tra gli altri, da Francesca Campobassi, appartenente alla Polizia di Stato, che di recente ha conseguito la laurea presso il dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dell’Università di Chieti discutendo una tesi dal titolo ‘Il suicidio dei servitori dello Stato. Onore e peso della divisa’; da Giuseppe Gaccione, vicepresidente dell’associazione ‘Condivisa’, dal sostituto commissario Gianni Alfano, coordinatore regionale ‘ConDivisa’ Molise, dal presidente nazionale dell’Associazione ‘Invisibili’ Pietro Paolo Mascione, affinché si crei una sinergia anche tra associazioni e tra Istituzioni e società civile».
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