Mileto, festa dell’Immacolata atto di venerazione alla Vergine Maria
Nella cittadina normanna sede di diocesi si è ripetuto il rito di deposizione di una corona di fiori ai piedi della statua della Madonna posta in piazza Badia
Mileto come Roma, piazza Badia come la famosa piazza di Spagna. Anche quest’anno, nel giorno in cui la Chiesa universale festeggia l’Immacolata Concezione, nella cittadina normanna si è ripetuto il suggestivo atto di venerazione alla stele della Vergine Maria, situata al centro dello spiazzo pubblico. Un gesto in piena sintonia con quello che nella “città eterna” Papa Francesco ha compiuto in parallelo davanti alla statua della Vergine Maria, realizzata da Giuseppe Obici e ubicata su un’alta colonna proveniente da Campo Marzio. A Mileto la cerimonia è stata quest’anno presieduta dal responsabile dell’Ufficio diocesano di segreteria don Giuseppe Pititto, il quale nell’occasione ha portato alle autorità civili, politiche e militari e ai numerosi fedeli presenti i saluti e la calorosa vicinanza del vescovo Attilio Nostro, in questi giorni in pellegrinaggio in Terra Santa con l’Unitalsi. Dopo la preghiera comunitaria, il momento clou della cerimonia si è consumato al calar della sera, con la tradizionale deposizione di una corona di fiori ai piedi della statua della Madonna situata sull’alto pilone della piazza cittadina, effettuata dai vigili del fuoco del Comando provinciale di Vibo Valentia. Un gesto di forte impatto emotivo, suggellato dallo scrosciante applauso dei presenti. Subito dopo i fedeli si sono trasferiti nella vicina chiesa parrocchiale dedicata alla Santissima Trinità e a San Benedetto, per partecipare alla messa festiva. [Continua in basso]
«Noi oggi stiamo festeggiando l’Immacolata Concezione di Maria – ha sottolineato don Pititto nella sua omelia – il privilegio di una donna che Dio ha concepito senza peccato originale. Una seconda Eva messa nella stessa situazione della prima. Al no di Eva, però, si contrappone oggi il sì altrettanto libero di Maria. E allora, nella storia, con il sì libero di Maria entra nel mondo Dio stesso, il quale chiede il permesso a Maria di incarnarsi e di farsi uomo, quello che festeggeremo tra poco a Natale. Con la venuta di Dio stesso nell’umanità, con la sua nascita, passione, morte e risurrezione, il legame originario viene ristabilito di nuovo. Questo privilegio diviene nostro al momento del battesimo. A questo punto noi siamo nella stessa situazione di Eva e di Maria – ha concluso – di poter scegliere liberamente se entrare in relazione unica e irripetibile con Dio oppure rinnegarlo e cedere alla tentazione di essere autoreferenziali, egocentrici e, quindi, di cadere nel peccato e di tendere la mano verso l’albero che fa morire, così come spesso succede nel mondo di oggi. Riscopriamo la bellezza di essere comunità, l’uno per l’altro, in relazione tra di noi e in relazione con Dio».
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