Strada del Mare, al via i lavori del terzo lotto mentre le ordinanze della Provincia di Vibo fanno discutere
L’Anas all’opera per svuotare le reti corticali dal pietrisco. Ecco tutte le fasi di una vicenda per molti aspetti tragicomica e le delibere che spiegano molte cose o quasi...
Iniziati questa mattina da parte dell’Anas i lavori del terzo lotto sulla Strada del Mare fra Joppolo e Coccorino. L’impresa è arrivata sul posto da mettere in sicurezza, di competenza della Provincia di Vibo Valentia, per un primo sopralluogo e si è già iniziato a buttare giù del materiale dalle vecchie reti corticali che l’amministrazione provinciale in tutti questi anni non ha mai provveduto a sostituire e dalle quali è caduto nei giorni scorsi del pietrisco che ha portato l’ente ad emettere un’ordinanza di chiusura della strada. E sono proprio le ordinanze della Provincia di Vibo Valentia in queste ore a far discutere fra i cittadini e gli addetti ai lavori per la loro approssimazione da un lato e per gli evidenti “limiti” dimostrati in questa vicenda. [Continua in basso]
La chiusura senza opportuna segnaletica
In questa “storiaccia” per capire come si agisce certe “latitudini” occorre riavvolgere il “nastro”. Il 12 novembre scorso nel tardo pomeriggio la Provincia dispone con propria ordinanza la chiusura della Strada del Mare nel tratto fra Coccorino e Joppolo a causa della caduta di un po’ di terriccio sul manto stradale segnalato dai vigili del fuoco. I sindaci di Joppolo, Ricadi, Nicotera e Spilinga non vengono informati preventivamente dalla Provincia della decisione. Quando è già buio, nel tardo pomeriggio del 12 novembre alcune ruspe inviate dalla Provincia provvedono a sistemare delle barriere in cemento per impedire il transito ad auto, moto e pedoni sulla Strada del Mare, senza però predisporre opportuna segnaletica come per legge e neanche dei dissuasori di velocità, oltre alla segnaletica notturna. Il traffico viene deviato su altra strada provinciale ben più pericolosa di quella appena chiusa, vale a dire la SP numero 25, lasciata colpevolmente di abbandono dalla Provincia che solo il giorno successivo ha inviato qualche mezzo per ripulirla ai lati dalle erbacce e dalle canne (segno che da mesi l’aveva lasciata nell’abbandono). La Sp numero 25 dagli abitanti della zona viene da anni meglio definita come “la mulattiera”, sia per l’abbandono, sia per la pericolosità (stretta e con asfalto da terzo mondo) in quanto in più punti franata.
L’ordinanza della Provincia contro l’Anas
La prima ordinanza della Provincia di Vibo con la quale è stata disposta la chiusura della Strada del Mare – a firma della responsabile provinciale della Viabilità, l’ingegnere Maria Giovanna Conocchiella – contiene però un errore di fondo. “Considerato che nel tratto in questione – si legge ancora nell’ordinanza della Provincia – sono stati realizzati ad opera dell’Anas lavori di messa in sicurezza con la posa di reti paramassi, reti di contenimento, nonché la verifica di stabilità dell’intero costone. In corrispondenza dei grandi massi in condizioni di incipiente crollo, la rete paramassi posata presenta un ampio squarcio con totale compromissione della funzione per la quale era stata progettata. Nonostante i lavori eseguiti, allo stato il costone presenta condizioni di criticità che costituiscono pericolo imminente per la pubblica incolumità. Anas resterà unica responsabile di eventuali incidenti che dovessero verificarsi […], restandone completamente sollevata la Provincia nonché tutti gli impiegati da essa dipendenti».
Lo stravolgimento dei fatti e delle responsabilità è evidente, atteso che le reti corticali che hanno ceduto leggermente a causa della pioggia liberando del pietrisco che ha portato alla chiusura della strada sono di competenza della Provincia di Vibo. [Continua in basso]
La Provincia fa marcia indietro
A questo punto l’Anas è pronta ad impugnare dinanzi al Tar l’ordinanza della Provincia contestando diversi punti ma soprattutto sottolineando che stava per cominciare (come infatti avvenuto stamane) l’ultimo lotto dei lavori, comprensivo anche della fascia da cui è caduto il pietrisco. Tale fascia era nelle previsioni dovesse essere totalmente rifatta (atteso che le reti corticali aderenti al costone sono vecchie e vetuste) nei precedenti tempi stabiliti, quindi la caduta del pietrisco rimaneva (e rimane) di responsabilità dell’amministrazione provinciale. Arriviamo quindi a mercoledì scorso quando la Provincia firma una nuova ordinanza con la quale revoca la precedente e fa una retromarcia a dir poco “clamorosa”. La riproponiamo perché offre l’esatta “fotografia” di come funzionano le cose nel Vibonese. «Anas non ha eseguito alcun intervento nell’area interessata dalla presenza dei massi in condizioni di incipiente crollo – scrive la Provincia nella nuova ordinanza – e la rete, che presenta un ampio squarcio con totale compromissione della funzione per la quale era stata progettata, risulta di fatto essere stata posata in epoca antecedente alle attività svolte da Anas». Ovvero posata dalla Provincia nella cui competenza ricade la strada. L’Anas viene pertanto riconosciuta estranea rispetto alla situazione di pericolo che si è generata e che era stata segnalata dai vigili del fuoco. Tuttavia nell’ordinanza si ribadisce l’esistenza del «pericolo imminente per la pubblica incolumità» e si riconferma la chiusura della strada in attesa dei lavori.
La delibera del presidente per i lavori di somma urgenza
Ma quanto è costato alla Provincia chiudere la strada con delle barriere perché del pietrisco è scivolato sul manto stradale da reti che erano di propria competenza? Lo spiega la delibera del presidente Salvatore Solano n. 188: “Tenuto conto che è stato redatto apposito verbale di somma urgenza per il ripristino e l’eliminazione di pericolo, contenenti perizie e relazioni di servizio, documenti fotografici ed elaborati vari”, visto il verbale di somma urgenza del 16 novembre scorso relativo ai lavori per la messa in sicurezza lungo la Provinciale n. 23 nel tratto Joppolo-Coccorinello / forniture e prestazioni per la chiusura provvisoria della strada, ecco il riconoscimento di un debito fuori bilancio e la somma da corrispondere “all’impresa di fiducia” Star.Co.Costruzioni S.a.s di Staropoli Paride &C. con sede a Caroni di Limbadi. Importo? Presto detto: 14.359,60 euro, anche se dalla prima parte della delibera poco si capisce in quanto riporta un provvedimento numerato come 243 del…25/10/2021, cioè dello scorso anno. Misteri anche questi che prima o poi qualcuno chiarirà. Magari con una nuova delibera. Per intanto i lavori da parte dell’Anas sono comunque iniziati e proseguiranno anche la prossima settimana.
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