Filadelfia si tinge di rosa per sensibilizzare sulla lotta ai tumori

Anche a Filadelfia sono state promosse una serie di iniziative per sensibilizzare la comunità sul tema della prevenzione e lotta ai tumori. La partecipazione da parte dei cittadini, nonché l’attenzione riservata all’argomento, sono state degne di nota. La giornata è stata promossa dalla presidente dell’istituzione “Biblioteca comunale” Mariarosa Anello in collaborazione con l’ufficio servizi sociali del comune e l’associazione “Vibo in rosa”. La manifestazione ha preso il via con la “passeggiata in rosa” a cui hanno preso parte circa 90 persone. L’itinerario, partito da piazza Serrao, si è concluso ai giardini pubblici di via Jerocades. Qui, alla presenza del sindaco Anna Bartucca e di tutti i consiglieri comunali, è stata inaugurata la “panchina rosa” simbolo della giornata dedicata alla prevenzione contro i tumori al seno, tinteggiata dagli studenti dell’Ipsia di Filadelfia. [Continua in basso]

Momenti di grande emozione e commozione si sono vissuti all’interno dell’Auditorium Comunale, alla presentazione del libro “Dietro una porta ho atteso il tuo respiro” di Giuseppe Gervasi, alla presenza della conduttrice radiofonica Elisa Chiriano. Una parentesi di confronto toccante come testimoniato dalle parole di Gervasi che ha sottolineato la forza delle testimonianze di «chi ha vissuto e superato un momento difficile». Presenti anche tanti ragazzi che «in rispettoso silenzio hanno vissuto insieme a noi un momento di grande impatto emotivo». Nel bilancio dell’iniziativa, il sindaco e l’amministrazione comunale hanno ribadito l’importanza del progetto e ringraziato la Biblioteca, i servizi sociali, la dirigente scolastica Maria Viscone, il professor Francesco Lipari, l’associazione Vibo in rosa e quanti hanno contribuito. Stando alle stime fornite da Airtum-aiom-Fondazione Aiom ogni anno in Italia vengono diagnosticati 55.500 nuovi casi (55.000 donne e 500 uomini) di tumore del seno. I numeri rendono tale neoplasia la più frequente tra le donne. Negli anni e grazie alle nuove terapie, le aspettative di vita sono leggermente migliorate. Un ruolo di primo piano viene assunto dagli screening che permettono di individuare la malattia ai primi stadi. Ecco perché implementare i servizi di prevenzione, a tutela soprattutto di donne in difficoltà, può fare la differenza tra la vita e la morte.