Sistema bibliotecario vibonese, petizione on-line contro la possibile chiusura. Ai cittadini: «Firmate»
Il Polo culturale di Palazzo Santa Chiara si trova oggi alle prese con una grave carenza di personale e con ormai scarse risorse finanziarie disponibili per il mantenimento della struttura
«Il supporto e la solidarietà che in moltissimi, in queste settimane, state mostrando – in tanti modi diversi – ci confortano e ci fanno ben sperare per il futuro del Sistema bibliotecario vibonese, che sta a cuore davvero a tante, tante persone, ma anche per quello della nostra città. Ringraziamo Giovanni Durante per aver lanciato una petizione su Change.org, e vi invitiamo a sottoscriverla. Firmiamo tutti, firmiamo adesso». È quanto scrivono e invitano a fare da Palazzo Santa Chiara, a Vibo Valentia, sede del Polo culturale, che si trova a un passo dalla sua possibile chiusura. E questo, soprattutto, per via della grave carenza di personale e per la mancanza di risorse finanziarie che nel tempo sono state sempre meno fino a quasi scomparire dai libri contabili del Sistema. Tanti, tuttavia, sono stati tanti i messaggi di solidarietà e di forte e convinta vicinanza che in questi ultimi giorni si sono susseguiti sulla stampa a sostegno del Sistema, in quanto considerato -a più voci – un vero e proprio Centro culturale di eccellenza.
Quindi, è arrivata anche una petizione online lanciata in queste ultime ore proprio contro la paventata e tanto temuta chiusura: «Il Sistema bibliotecario vibonese, Polo culturale di eccellenza dell’intero territorio provinciale, – si legge nel testo della petizione – rischia di chiudere per mancanza di personale e di fondi. Questa ipotesi rappresenterebbe un colpo ad un territorio già in coda a tutte le classifiche sulla qualità della vita e dei servizi e costituirebbe un ulteriore depauperamento del tessuto sociale. Ci appelliamo quindi alla rappresentanza parlamentare del vibonese e alla Regione Calabria affinché con un loro intervento si possa scongiurare il nefasto evento». [Continua in basso]
A lavoro un solo dipendente e pochi volontari
La situazione, insomma, è molto preoccupante per il futuro della struttura. Per come appreso dagli stessi addetti ai lavori, infatti, ci sono «grandi difficoltà» con il personale, poiché non ci sono «da anni risorse sufficienti per pagarlo», e pertanto buona parte di esso, non sopportando più la precarietà, ha cercato lavoro altrove. Il che tradotto vuol dire che ad oggi al Sistema bibliotecario è rimasto di fatto un solo dipendente, più alcuni operatori del servizio civile che finiranno il prossimo ottobre, e un volontario. Al contrario del passato quando la struttura poteva contare su quattro dipendenti regionali, più sei collaboratori specializzati che provvedevano al Servizio bibliotecario regionale, all’organizzazione del Festival Leggere&Scrivere, a organizzare il Salone del Libro di Torino e di Napoli, ad effettuare attività di ricerca, a collaborare con le Università calabresi.
Il Sistema è stato finanziato dalla Regione Calabria fino al 2008, come per legge, anno in cui però la legge che riguardava i Sistemi bibliotecari è stata definanziata. Per qualche tempo, poi, è stata la Provincia di Vibo Valentia a farsene carico ma, dopo il dissesto finanziario dell’ente, è venuto a mancare anche tale finanziamento. Da allora l’unica forma di sostentamento negli ultimi ann è pervenuta solo dai bandi nazionali e regionali che il Sistema è riuscito ad aggiudicarsi grazie ai propri progetti fortemente innovativi.
Tutta la preoccupazione del presidente Corrado l’Andolina
Fortemente preoccupato per il destino del Sistema si è detto anche l’attuale presidente Corrado L’Andolina, secondo il quale il Sistema bibliotecario vibonese rappresenta un autentico «patrimonio della città di Vibo Valentia, del suo comprensorio e per molti versi dell’intera Calabria. Il Festival Leggere&Scrivere e le innumerevoli iniziative culturali sono i dati più conosciuti dal pubblico. Ma vale la pena ricordare che è anche la più grande biblioteca della Calabria operativa. E ancora, che gestisce servizi di primaria importanza per conto della Regione Calabria. Insomma, uno scrigno di sapere, conoscenza ed esperienza per cui vale la pena spendersi. Per quanto concerne l’aspetto organizzativo, Corrado L’Andolina ha chiarito che «le criticità riscontrate sono severe, profonde, significative e vanno quindi affrontate in un’ottica lungimirante ed equilibrata. È necessario preservare quanto di positivo costruito e voltare pagina sul resto. Per ottenere questo risultato occorre convergenza, unità d’intenti e appropriati strumenti. In caso contrario, il risultato sarà irreversibilmente negativo. Personalmente valuterò in che termini potrò ancora essere utile al Sistema e ogni decisione in merito sarà attentamente ponderata».
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