Asili nidi: nel Vibonese i Comuni italiani che spendono di meno
Un’inchiesta del Sole 24 Ore, che ha analizzato la situazione dal Nord al Sud del Paese, rileva il notevole gap con il resto della Penisola
«I Comuni del Meridione spendono circa 400 euro per ogni bambino sotto i tre anni di età per servizi educativi per l’infanzia. I Comuni del Centro Italia 1.500 euro per bambino; nel nord-est 1.345 euro, a nord-ovest 883 euro. Anche aggiungendo le spese (esigue per la verità) delle regioni, e il “bonus asilo nido”, il gap non si restringe, anzi. Nel complesso, al Centro nord si superano i 1600 euro per bambino, mentre al Sud si sfiorano al massimo i 600 euro. A livello provinciale il gap è ancora più sconcertante: passiamo dai 2.904 euro annui per bambino spesi in provincia di Bologna ai 23 euro annui di Vibo Valentia. Si nota inoltre chiaramente che al Sud la fetta di spesa gestita dalle associazioni è molto maggiore che al nord, dove grossa parte è in mano ai Comuni.
Non stupisce, dunque, che solo il 15% dei bambini di 0-2 anni frequenti una forma di “asilo nido”, con picchi al ribasso nelle regioni meridionali. La questione del lavoro femminile deve necessariamente tenere in considerazione questi numeri. L’asilo nido ancora non è percepito né utilizzato come servizio concreto alle famiglie per agevolare la partecipazione femminile al mondo del lavoro, specie nelle famiglie meno abbienti. Notevoli divari di spesa si rilevano anche all’interno delle stesse province, in particolare fra i Comuni capoluogo e i Comuni dell’hinterland». E’ quanto scrive il Sole 24 Ore in un’apposita inchiesta che ha messo a raffronto le risorse pro capite erogate per i servizi educativi per l’infanzia dagli enti locali e dall’Inps divisi per ripartizione geografica.
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