Scuole infanzia e primaria “Don Bosco” di Vibo: c’è la ditta per il nuovo servizio mensa
Complessivamente sono state tre le offerte ammesse al bando pubblicato dall’amministrazione comunale ai primi di agosto: ecco costi e durata
Aggiudicato da parte del Comune di Vibo Valentia alla ditta Scamar Srl, con sede legale a Lamezia Terme, il nuovo servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia e per la primaria di primo grado “Don Bosco”. La ditta vincitrice della gara ha riportato il punteggio totale di 100/100 così ripartito: 70 punti per l’offerta tecnica e 30 per l’offerta economica. Complessivamente sono state tre le offerte ammesse alla gara, le condizioni di aggiudicazione sono quelle riportate nel capitolato d’appalto, per come integrate da quelle aggiuntive e migliorative proposte nell’offerta tecnica presentata in sede di gara. L’importo dell’appalto è pari a complessivi 346.500,00 euro. Il periodo nel quale svolgere il servizio di refezione va da settembre 2022 a giugno 2023 e da settembre 2023 a giugno 2024. [Continua in basso]
L’affidamento del servizio mensa in poco più di un mese
Nella giornata di ieri è stata la dirigente del Settore Politiche sociali e Pubblica istruzione del Comune Adriana Teti ad approvare la determina con la quale viene ufficializzato l’incarico alla ditta. Nell’arco di poco più di un mese, dunque, l’amministrazione del capoluogo è riuscita ad aggiudicare l’appalto. Il bando, infatti, per l’affidamento del servizio di refezione scolastica per le scuole dell’infanzia e per la primaria di primo grado “Don Bosco”, era stato pubblicato dal Comune proprio ai primi di agosto. La gara è stata esperita facendo ricorso al mercato elettronico della pubblica amministrazione (Mepa) per gli acquisti di beni e servizi. E l’aggiudicazione è avvenuta sulla base dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Va detto che «il quantitativo dei pasti presente nel bando ha – è scritto nel testo dell’Avviso – ha valore puramente indicativo e non costituisce impegno per il Comune ed è suscettibile di diminuzione o aumento in relazione all’effettiva presenza degli alunni. Il Comune, infatti, ha l’incondizionata facoltà e la ditta aggiudicataria riconosce tale facoltà incondizionata di diminuire o aumentare il numero dei pasti. I costi di interferenza sono quantificati pari a zero euro. La valutazione sui costi di interferenza potrà essere oggetto di successiva integrazione in rapporto diretto con il soggetto aggiudicatario. Il servizio – si legge ancora nel bando del Comune – è garantito con fondi di bilancio comunale. Il pagamento delle spettanze alla ditta aggiudicataria avverrà mensilmente, a servizio effettuato ed a presentazione di regolari fatture elettroniche nelle quali dovrà essere indicato il numero complessivo dei pasti distribuiti con allegati i relativi buoni dei pasti consumati».
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