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Giovanni Canduci, il biologo vibonese che studia acustica marina per una pesca ecosostenibile

Fa parte del team Cnr-Irbim e ad ottobre partirà per la sua quinta spedizione in Antartide. Discendente dei rais della tonnara di Bivona, è stato tra i premiati della IX edizione del “Premio Porto Santa Venere”. Ecco la sua storia

Giovanni Canduci, il biologo vibonese che studia acustica marina per una pesca ecosostenibile
Giovanni Canduci

Nel corso della trasmissione televisiva “Striscia la notizia”, il 17 febbraio 2021, un giovane ricercatore fu protagonista di un interessante intervento nel corso del quale ebbe modo di illustrare le modernissime tecniche che si possono utilizzare per rendere la pesca, in particolare quella a strascico, un’attività ecologicamente sostenibile. Ora quello stesso giovane è stato tra i premiati della IX edizione del “Premio Porto Santa Venere”. Ecco la sua storia.
Discendente della generazione dei rais della tonnara di Bivona, Giovanni Canduci, dopo aver ottenuto la maturità al liceo scientifico “G. Berto” di Vibo, ha concluso il suo percorso di studi presso l’Università Politecnica delle Marche conseguendo la laurea in Biologia marina e Oceanografia. Dopo gli studi entra a far parte del team del Cnr-Irbim (Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine), dove si impegna in ricerche riguardanti il multidisciplinare mondo della pesca. Al Cnr di Ancona non sembrava vero che ci fosse un ragazzo laureato pronto a sporcarsi le mani con la costruzione di attrezzi da pesca. [Continua in basso]

«Sin da piccolo – racconta il giovane ricercatore di Bivona – mi piaceva, oltre che studiare, dedicarmi a lavori manuali di tutti i tipi, in particolar modo aiutare zii ed amici pescatori di Vibo Marina e Bivona nella costruzione di attrezzi da pesca. Nel frattempo ho approfondito, da autodidatta, le varie tecniche di costruzione degli attrezzi da pesca leggendo libri di tecnologia della pesca provenienti da tutti i Paesi del mondo. Le mie letture sono state e sono ancora oggi argomento di infinite chiacchierate con i pescatori di Vibo Marina e di qualsiasi porto dove approdi. Oggi sono sia un costruttore e un operatore di attrezzi da pesca, principalmente reti da traino, che un tecnico sonar. L’acustica marina è da dodici anni il settore a cui dedico la maggior parte del tempo ed è stata una disciplina che mi ha permesso di fare un deciso passo in avanti nelle mie ricerche. Il Cnr continua a formarmi sulle tecnologie esistenti in questo campo oltre che a impiegarmi nei programmi di ricerca in cui è coinvolto l’Ente e per la cosiddetta terza missione, cioè la divulgazione scientifica. Partecipo in qualità di capo missione all’annuale survey acustico Medias che si svolge in Adriatico, il cui scopo è quello di stimare la quantità e distribuzione dei piccoli pelagici nel Mar Adriatico. Ho partecipato a quattro spedizioni antartiche (il prossimo ottobre alla quinta) nell’ambito del Programma nazionale di ricerche in Antartide, nel corso del quale ho effettuato due survey acustici per la stima e distribuzione delle principali specie di krill presenti e il posizionamento di ecoscandagli autonomi su ancoraggi sommersi».

«Sono coautore – afferma infine Giovanni con una punta d’orgoglio – di 12 articoli scientifici su riviste internazionali». Il ricercatore ha anche dimostrato come sia possibile applicare la tecnologia acustica alle reti da pesca tradizionali. Grazie a ecoscandaglio e sonar si possono individuare i banchi di pesce e capire di quali specie si tratta, evitando ore di traino inutili se si tratta di specie o taglie non idonee, limitando così catture accidentali o sottotaglia ed evitando perdite di tempo con conseguente risparmio di carburante.

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