Rony Haynes, il capitano del brigantino “Florette” e il legame con Vibo Marina
Il veliero, varato nel 1921, è tra i pochi ancora in pieno esercizio. Haynes è tra i premiati della IX edizione del Premio Porto Santa Venere. Ecco la sua storia
Certo non è una scelta da tutti, lasciare l’appartamento in città e trasformare la banchina di un porto in un indirizzo permanente, facendo della barca la propria casa. Varata nel 1921, è uno dei pochi brigantini ancora in esercizio. Il “Florette”, infatti, dopo oltre cento anni è ancora in navigazione. Lungo 40 metri, il suo albero maestro ha un’altezza di 25 metri, mentre la superficie velica è di 550 mq. Dopo essere stato acquistato dalla famiglia di Rony Haynes, venne trasformato in nave da diporto mantenendo intatte le caratteristiche originarie. Capace di ospitare sei membri d’equipaggio e venti passeggeri, effettua crociere turistiche nelle località più belle del Mediterraneo ma a volte si è spinto fino alle Antille. [Continua in basso]
Il porto di armamento è Malta, ma per gran parte dell’anno il brigantino staziona nel porto di Vibo Marina che il capitano Rony, padre inglese e madre tedesca, ha scelto come sua seconda patria dal 1995 e che viene utilizzato come porto di partenza per escursioni in particolar modo verso le Isole Eolie. Da ricordare l’iniziativa attuata in occasione del Natale 2020 quando l’albero maestro del Florette venne trasformato in un gigantesco albero di Natale illuminato, in segno di speranza nella fase più acuta della pandemia Covid e di omaggio verso la cittadina portuale divenuta la base operativa del brigantino. Nel corso del talk show che si è svolto durante l’evento, il capitano Haynes è stato accompagnato dalla moglie e dalle figlie. Alla domanda sul perché ha deciso di scegliere Vibo Marina come base permanente, ha risposto nel suo italiano incerto ma efficace: «Il motivo è tutto nel nome di questa bellissima località: Porto Santa Venere. Questo infatti è un vero porto, l’unico porto sicuro che si incontra venendo dalle Isole Eolie». Forse non sapeva che, per la stessa ragione, Giuseppe Maria Galanti, consigliere del re di Napoli incaricato alla fine del ‘700 di individuare una località per la costruzione di un porto lungo il Tirreno tra Napoli e Messina, indicò al sovrano la rada di Santa Venere preferendola a molte altre pretendenti.
La manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Vibo Marina, molto partecipata, quest’anno si è svolta all’aperto e ha avuto come scenario naturale la banchina Fiume dell’infrastruttura portuale. Sono intervenuti, fra gli altri, il nuovo comandante della Capitaneria di Porto, capitano di fregata Luigi Spalluto, che è subentrato dal 2 settembre al C.F. Massimiliano Pignatale; il comandante della stazione navale della Guardia di Finanza Caiazza e il capo del distaccamento dei Vigili del Fuoco, Luciano Lo Bianco e il e dirigente istituto Vespucci Giuseppe Sangeniti. Nel corso della manifestazione sono stati, inoltre, premiati Giovanni Canduci, giovane biologo marino del C.N.R. di Ancona e originario di Bivona, tra i maggiori esperti internazionali di acustica marina, oltre a Giovanna Artese, giovane imprenditrice che ha sviluppato una prestigiosa azienda vinicola curando antichi vitigni autoctoni.