Trasversale delle Serre, i privati a difesa delle attività commerciali ed industriali
Recapitata a tutti i consigli comunali coinvolti nel progetto un'articolata relazione, firmata dai proprietari le cui attività sono più a rischio di espropri e demolizioni
«L’Anas deve salvaguardare tutte le attività commerciali ed industriali esistenti sul nuovo tracciato della Trasversale delle Serre». Ecco le proposte di modifica all’ultimo tronco jonico della superstrada destinata a collegare il Soveratese con la provincia di Vibo Valentia. A tutti i consigli comunali coinvolti nel progetto, e in particolare all’assemblea civica di Satriano, in queste ore è stata recapitata un’articolata relazione, firmata dai proprietari le cui attività sono più a rischio di espropri e demolizioni. In particolare, nel documento si evidenzia come «arrivati alla località Nigrello, l’andamento della strada non costeggia più la zona R4 (ad alto rischio idrogeologico) ma, in tale punto, si solleva di quota, passando sulla proprietà degli scriventi (dove si vuole realizzare una rotatoria di collegamento alla 182) con conseguente demolizione completa della struttura commerciale esistente e la grave compromissione degli accessi alle strutture limitrofe. Ci si chiede – evidenzia la missiva – perché il criterio di salvaguardia delle proprietà ubicate nei pressi della realizzazione del tracciato adottato, sconfinando e/o costeggiando le zone R4, non sia stato applicato nel tratto in cui sono ubicate la proprietà dei richiedenti, quando, per ridurne il danno, basterebbe continuare a costeggiare la zona R4 collegandosi, direttamente alla rotatoria di Bivio Russomanno». [Continua in basso]
La controproposta formalizzata nella lettera è rivolta ai sindaci e ai consiglieri comunali esattamente allo scopo di «convincere» l’Anas a modificare parzialmente il tracciato, evitando di costruire uno svincolo ex novo a Satriano, con annessa demolizione di strutture commerciali attive, laddove c’è già una rotatoria a poche centinaia di metri (l’attuale Russomanno) già pronta per l’uso. Ciò al fine di salvaguardare «attività esistenti da oltre quarant’anni» ma anche per «evitare discriminazioni» nel rispetto dei diritti di tutti i proprietari.