lunedì,Gennaio 6 2025

Futuro incerto per il Sistema bibliotecario vibonese, grido d’allarme di Gilberto Floriani

L’ex direttore del Polo culturale: «Chiudere sarebbe un impoverimento per tutto il territorio». Poi un pensiero anche al Festival Leggere&Scvrivere

Futuro incerto per il Sistema bibliotecario vibonese, grido d’allarme di Gilberto Floriani
La sede del Sistema bibliotecario e, nel riquadro, Gilberto Floriani
Una sala del Sistema bibliotecario vibonese

«In varie città italiane il personale delle biblioteche è sceso in sciopero contro il precariato che è ormai diventato regola in questo tipo di servizi. Il personale precario e volontario del Sistema bibliotecario vibonese non può che essere solidale con loro condividendo le stesse condizioni di lavoro». A parlare è il fondatore, nonché ex direttore del Sistema bibliotecario vibonese Gilberto Floriani, il quale – come si leggerà più avanti – non manca di lanciare un forte grido di allarme sullo stato di estrema difficoltà nel quale versa la Biblioteca pubblica di Palazzo Santa Chiara.  L’ex direttore, infatti, spiega in proposito che «un esempio eclatante» di questo stato di cose in Calabria è proprio «quello dei sistemi bibliotecari e particolarmente del Sistema bibliotecario vibonese: è la più grande biblioteca pubblica della Calabria – ricorda l’ex massimo dirigente della struttura – un laboratorio di cultura, un centro di studi, il promotore di iniziative culturali di grande rilevanza, un centro di competenze, Polo del servizio bibliotecario regionale, e malgrado tutto questo dopo trent’anni e più di lavoro è arrivato a un punto morto». [Continua in basso]

«Grandi difficoltà sul piano del personale e finanziarie»

E il perché di questa stasi lo spiega sempre Giberto Floriani: «Ci sono – riferisce in merito – grandi difficoltà sul piano del personale, che non sopportando più la precarietà ha cercato lavoro altrove in Europa, c’è una difficoltà finanziaria avendo la Regione definanziato queste attività e sostenuto proprie funzioni con somme inferiori al loro costo. Il Vibonese che già soffre per i paesi in via di abbandono, perdita di popolazioni, crisi dell’istruzione, rischia la desertificazione culturale. Si possono presentare anche mille libri al mese, ma la sostanza è che in Calabria sono pochissimi a leggere e a essere istruiti, i paesi e la città avrebbero bisogno di ben altro». Quindi, il duro affondo finale dell’ex direttore: «Se il Sistema bibliotecario vibonese dovesse chiudere sarebbe un impoverimento culturale e sociale drammatico per tutto il Vibonese e in parte per la Calabria, la condanna a uno stato di minorità di cui nessuno sembra rendersene conto. Meno che mai certa politica che invece di trovare soluzioni ha infierito e creato difficoltà. Credo che solo chi conosca il Sistema e i suoi servizi possa davvero aiutarlo».

A Firenze lo sciopero dei lavori esternalizzati

Vale la pena ricordare, in chiusura di articolo, quanto accaduto a Firenze pochi giorni fa e che ha dato lo spunto all’ex direttore del Sistema bibliotecario vibonese per soffermarsi sullo stato di grande difficoltà che sta attraversando il Polo culturale di Palazzo Santa Chiara. Nel capoluogo di regione della Toscana il personale in appalto del Servizio Biblioteche e Archivi ha incrociato le braccia per mantenere il posto di lavoro, anzitutto. I lavoratori esternalizzati, un centinaio – riporta un articolo del sito online “Finestre sull’Arte” temono di perderlo con il nuovo appalto, dati i tagli che, scrivono, «avranno un impatto negativo non solo sulla tenuta occupazionale dei lavoratori dell’appalto che garantiscono questi servizi da 15 anni, ma anche sull’intera cittadinanza». L’amministrazione ha deciso di reinternalizzare il servizio, facendo svolgere il loro lavoro a personale amministrativo che questi stessi bibliotecari sarebbero costretti a formare. 

L’invito a sostenere il Festival Leggere&Scrivere

Gilberto Floriani si sofferma anche sulla prossima edizione del Festival Leggere&Scrivere – di cui da sempre è direttore artistico unitamente a Maria Teresa Marzano  – con una domanda che desta preoccupazione: «Dove si potrà mai fare il Festival Leggere&Scrivere quest’anno? La Regione ha pubblicato puntualmente il bando annuale per sostenere questi eventi, speriamo bene. Certo non si potrà utilizzare di nuovo Palazzo Gagliardi che è stato destinato ad altro. In città non mancano i luoghi storici interessanti. Passerà la calda estate e arriverà l’autunno. Dobbiamo sostenerlo tutti con amore», questo l’appello finale del direttore artistico del Festival.

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